Nessuna perdita di tempo per le ventilate ipotesi di ricognizione preventiva, un limite temporale per la presentazione delle istanze, parametri e criteri per la realizzazione degli interventi già fissati in delibera, e, inoltre, incentivi per la bio-architettura.
La bozza di delibera, elaborata dalla Sesta Commissione del Consiglio Comunale di Palermo, e presentata alle parti sociali il 3 aprile scorso, accoglie le proposte avanzate dall’Associazione Costruttori edili sul Piano urbano di edilizia sociale da realizzare nel centro storico e nelle aree industriali dismesse da almeno tre anni.
Ance Palermo, a fine gennaio scorso, in una precedente audizione con la Commissione, aveva presentato una nota con una serie di considerazioni e proposte messe nero su bianco con l’obiettivo di sbloccare immediatamente la realizzazione di alloggi di edilizia agevolata e convenzionata nel Comune di Palermo.
“Finalmente una buona notizia per il nostro comparto – commenta il presidente di Ance Palermo Giuseppe Di Giovanna -. Esprimiamo grande soddisfazione per l’azione della Giunta comunale e della Commissione urbanistica che hanno permesso di raggiungere questo risultato nell’interesse del soddisfacimento del fabbisogno abitativo e della salvaguardia del territorio. A questo punto è necessario che il Consiglio comunale discuta e approvi al più presto la delibera in modo da trasformare questo atto in cantieri e lavoro per le nostre maestranze, anche in considerazione del fatto che a dicembre scadrà la proroga concessa dalla Regione sui finanziamenti”.
Nel dettaglio, le proposte avanzate da Ance Palermo, e accolte dalla Sesta Commissione, riguardano la fissazione di un tempo non superiore ad un anno come limite temporale per la presentazione delle istanze, cosa che, secondo i Costruttori, avrebbe anche l’effetto di calmierare i prezzi di vendita delle aree.
Come richiesto da Ance Palermo, i parametri ed i criteri da rispettare nella presentazione del Programma Costruttivo saranno già contenuti nella delibera che andrà in approvazione al Consiglio Comunale.
Oltre a questo, la Sesta Commissione ha stabilito che potranno essere inclusi gli edifici industriali dismessi, anche se non ricadenti nelle zone D; che saranno ammissibili anche interventi di social housing per la realizzazione di alloggi da dare in affitto a basso canone; e che gli interventi proposti potranno anche contenere funzioni complementari per i servizi ed il commercio. Sarà, inoltre, incentivata l’utilizzazione di tecniche costruttive della bioedilizia e del risparmio energetico e saranno obbligatori gli interventi di bonifica dei suoli inquinati e di smaltimento dell’amianto.