Rischia di diventare un caso l’Antenna Rai di Caltanissetta, Anzi lo è già diventato. L’ultimo a scendere in campo è il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Gianfranco Micciché: “L’antenna Rai di Caltanissetta è un simbolo della Sicilia che non può e non deve essere abbattuto. Per decenni ha irradiato i programmi della radio, nazionali e regionali, raggiungendo le località più remote della nostra Isola. La scorgiamo da ogni parte della Sicilia, perfino dagli aerei di linea; dall’alto dei suoi 288 metri e’ anche un riferimento geografico oltre ad essere un simbolo identitario dei nisseni e un manufatto tecnico di rara bellezza e imponenza” dice.
L’Antenna Rai di Caltanissetta rischia di essere rimossa perché i proprietari di Rayway la considerano un costo, un peso insostenibile. L’Assemblea Regionale Siciliana, al contrario la considera una risorsa e un simbolo a cui i siciliani non possono rinunciare. “Sarebbe come se nel 1889 a conclusione della Esposizione universale di Parigi, avessero smontato la Torre Eiffel – dice Micciché -. Intraprenderemo ogni azione non soltanto per il mantenimento, ma anche per la sua valorizzazione sperando che ognuno faccia la sua parte a partire dall’amministrazione comunale di Caltanissetta che deve in ogni modo bloccare qualsiasi azione di dismissione. Invito l’assessore regionale ai Beni culturali, Alberto Samonà, ad occuparsi del problema”.
Per i nisseni è uno dei simboli della storia della città ma, se la Soprintendenza ai Beni Culturali non farà dietro front, sarà smantellato, già a partire da domani.
L’antenna Rai di Caltanissetta, entrata in funzione nel 1951 per trasmettere il segnale radio sui paesi che si affacciano sul Mediterraneo, è la struttura più alta d’Italia. Gestito nell’ultimo periodo da Rai Way, l’impianto è stato spento il 9 agosto 2004, a causa del progressivo calo dell’audience dalle Am (modulazione di ampiezza) e per l’alto costo di mantenimento degli impianti.
Considerata un’opera di altissimo ingegno sorge sulla collina Sant’Anna, misura 286 metri di altezza, poggia su una sfera di ceramica e sembra una matita con la punta in basso. Adesso la soprintendenza ai Beni Culturali in una nota ha dichiarato che non esistono vincoli né paesaggistici, né culturali, e domani, così come comunicato da Rai Way inizierà lo smantellamento. Le associazioni ambientaliste Italia Nostra, Wwf Sicilia, Legambiente e il comitato Parco Antenna Sant’Anna hanno diffidato, da tempo, la soprintendente Daniela Vullo a revocare entro 48 ore i pareri emessi e, qualora ciò non dovesse avvenire, adiranno le vie legali.
“E’ un’antenna che non trasmette più – spiega il presidente Legambiente di Caltanissetta Ivo Cigna – e quindi non inquina, ha un alto valore storico culturale e insiste su una collina di straordinaria bellezza. Da tempo proponiamo tra le altre ipotesi quella di costruire un museo delle telecomunicazioni. In questo momento esistono due cordate di imprenditori interessate a questo sito. E’ stata avanzata anche un’altra ipotesi: poiché il Mediterraneo sta diventando luogo di eventi meteorologici estremi, gli enti di ricerca sarebbero interessati a utilizzare la cima dell’antenna per fare un luogo di ricerca e studio. Sarebbe l’unico presente nel Mediterraneo”.
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