E’ Antonella De Miro il nuovo prefetto di Palermo. La nomina è stata varata dal Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che ha anche destinato Annunziato Vardè da Ragusa a Brindisi, nominando Maria Carmela Librizzi al suo posto, e ha disposto che Fernando Guida da Enna sia trasferito a Isernia. Catanese, 60 anni, Antonella De Miro è stata prefetto di Reggio Emilia dal 2009 al 2014, e poi è stata nominata prefetto a Perugia. Durante la carriera si è distinta per l’azione di prevenzione e lotta contro le infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici e negli enti locali.
Antonella De Miro è nata a Catania l’11 aprile 1955. E’ coniugata e ha due figlie. Si è laureata in Giurisprudenza a Catania nel 1978, ed è stata successivamente cancelliere del Tribunale di Agrigento, fino al 1981. Dopo aver vinto il concorso nell’amministrazione dell’Interno è stata trasferita alla prefettura di Agrigento dove è stata assegnata all’Ufficio di Gabinetto, che ha iniziato a dirigenre nel 1993. Promossa vice prefetto nel 1999, si è occupata in particolare delle questioni legate all’ordine e sicurezza pubblica nonché di problematiche emergenziali (fenomeno immigratorio, carenza degli approvvigionamenti idrici, soccorsi umanitari, interruzione dei collegamenti con le isole Pelagie, vertenze occupazionali), e dei controlli di prevenzione delle infiltrazioni mafiose nei pubblici appalti e negli enti locali. Ha coordinato la Commissione di accesso ispettivo antimafia presso i comuni di Santa Margherita Belice, Ribera e Favara ed il Gruppo Ispettivo presso l’Ente Acquedotto del Voltano.
Nel marzo 2000 assume l’incarico di vicario della prefettura di Enna, e nel gennaio 2001 quello di vice prefetto vicario di Messina. Ha anche presieduto i Nuclei di Valutazione per le autorizzazioni prefettizie al conferimento in discarica dei rifiuti e le Commissioni per la individuazione dei siti dove allocare nuove discariche e per l’approvazione dei relativi progetti esecutivi della Regione. Nel 2003 assume le funzioni di vice prefetto vicario di Palermo, dove collabora il prefetto nelle problematiche riguardanti l’ordine e la sicurezza pubblica, occupandosi tra l’altro della effettiva destinazione a finalità sociali o di sicurezza dei beni confiscati alla mafia, individuando anche le risorse pubbliche per i necessari interventi di ristrutturazione e adeguamento.