Ne resterà solo uno. Un po’ come la particella di sodio dell’acqua minerale. All’Ars, infatti, sta andando in onda niente di meno che la scissione di Sicilia Democratica, a sua volta nata da una scissione. Il capogruppo Totò Lentini è stato sfiduciato e sostituito dal deputato Giambattista Coltraro. Ad accendere la miccia è stato il documento letto in aula col quale Coltraro e gli altri deputati hanno di fatto sfiduciato Lentini «colpevole» di avere avviato la discussione col Pdr (altra creatura tutta siciliana) per la fusione in «Sicilia Futura», il nuovo movimento voluto dall’ex ministro Totò Cardinale. Lentini contro la linea maggioritaria del gruppo e del movimento Sicilia Democratica, ha cercato di portare avanti una confederazione con il gruppo Drs, senza ottenere l’adesione preventiva della maggioranza dei parlamentari e dei dirigenti del movimento», si legge in una nota. «Infatti, i quadri dirigenti del movimento, rappresentanti le nove province siciliane, la scorsa settimana hanno deliberato, alla presenza del presidente, senatore Nuccio Cusumano e della maggioranza del gruppo parlamentare, – prosegue la nota – che la detta confederazione non rientra nei programmi del movimento Sicilia democratica». «L’assemblea ha inteso portare avanti, con maggiore forza, la linea programmatica tracciata dal defunto leader politico del movimento Lino Leanza, che si fondava sullo sviluppo del territorio, sulla problematiche sociali e sulla difesa dell’identità valoriale e culturale siciliana – si sottolinea nella nota – In sede assembleare si è deciso di revocare l’incarico di viceoordinatori del movimento a Paolo Ezechia Reale e Giacomo Scala, in quanto aderenti al progetto del movimento Sicilia Futura, pertanto non più in linea con la maggioranza e di cambiare il capogruppo». I deputati hanno rifiutato l’ingresso nel gruppo drl deputato Nicola D’Agostino.
La replica di Lentini. “L’elezione dell’On.le Coltraro a capogruppo di Sicilia Democratica è nulla. Analogamente nulla è la nuova denominazione di Sicilia Democratica che alcuni deputati avrebbero adottato all’interno di una seduta di direttivo del Gruppo parlamentare celebrata in spregio delle più elementari norme di diritto”. E’ quanto dichiara l’On.le Totò Lentini, capogruppo di Sicilia Democratica per le Riforme all’ARS, riguardo alle notizie appena diramate dall’agenzia ANSA. “Continuano le provocazioni e l’ostruzionismo rispetto ad un progetto politico federativo con il PDR – continua l’On.le Lentini – che, avviato dall’On.le Lino Leanza, ha visto la sua formale approvazione lo scorso 25 settembre a Caltanissetta nel corso di una seduta congiunta del Direttivo regionale dei due Partiti. I colleghi deputati che non intendono adeguarsi alla volontà espressa dalla maggioranza del Partito hanno la facoltà di uscire da Sicilia Democratica per le Riforme e costituire un nuovo gruppo più aderente alla loro visione politica. Sicilia Democratica per le Riforme continuerà ad essere rappresentata all’Assemblea Regionale dai deputati Cascio, D’Agostino e Lentini e proseguirà nel percorso federativo che vedrà la presentazione ufficiale di “Sicilia Futura” a Catania il prossimo 22 ottobre. Le manovre, i golpe, le continue insidie ed opposizioni perpetrate dai colleghi deputati – conclude l’On.le Lentini – sono tentativi che hanno lo scopo di minare la credibilità di Sicilia Democratica e scoraggiare un processo federativo di grande respiro ampiamente condiviso dagli organi territoriali del Partito”.
Controreplica Coltraro: “La problematica posta da Lentini è irreale. La comunicazione dell’elezione del nuovo capogruppo è già stata data alla presidenza dell’Assemblea. Non si può confondere maggioranza e minoranza, i numeri parlano chiaro e questa querelle da parte di chi è già fuori dal partito non ha senso”.