Assunzioni nella sanità in Sicilia, i posti sono 5000. Sono state infatti predisposte le nuove piante organiche negli ospedali e nelle Asp siciliane. I manager della sanità hanno rispettato i termini di scadenza indicati dall’assessorato regionale alla Sanità, adottando così le delibere per nuove assunzioni entro il 30 settembre. “L’ impegno è stato mantenuto”, ha detto soddisfatto l’assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi.
Secondo le stime dell’ assessorato tra mobilità, stabilizzazioni e nuovi concorsi ci dovrebbero essere circa 5 mila assunzioni in tutta il sistema sanitario siciliano. Dopo il Civico, l’ Asp di Palermo e di Agrigento, si sono aggiunte anche l’ Asp di Trapani con 516 nuove unità e gli ospedali riuniti Villa Sofia -Cervello di Palermo dove i posti saranno circa 400.
Più cospicuo invece il numero di assunzioni all’Asp di Palermo, complessivamente 737 tra medici, infermieri, professionisti con funzioni riabilitative, tecnici sanitari e personale con funzioni di vigilanza ed ispezione che operano nei vari livelli di assistenza. Tra le figure maggiormente richieste, ci sono i ginecologi, psichiatri, anestesisti, medici internisti, cardiologi, pediatri, chirurghi e altri specialisti, ma anche infermieri e altre figure come fisioterapisti e tecnici di radiologia. Verrà data però priorità alle mobilità e alle stabilizzazioni, così come alle procedure concorsuali, avviate prima del blocco delle assunzioni, cioè circa 200 posti.
Ospedali come il «Madonna dell’ Alto» di Petralia Sottana ed il «Dei Bianchi» di Corleone hanno assunto una piena centralità nel nuovo atto aziendale e nella nuova pianta organica.
Come ha sottolineato il direttore generale dell’Asp di Palermo, Antonio Candela c’è l’intenzione di potenziare soprattutto i presidi provinciali, per evitare ai pazienti il disagio e i costi di viaggiare per curarsi. “Lo sforzo e l’ impegno dell’ Asp è testimoniato dai numeri”, ha assicurato Candela. Al “Madonna dell’ alto” di Petralia Sottana per esempio sono previste 57 assunzioni, mentre al “Dei Bianchi” di Corleone, ci saranno presto 59 nuove figure professionali.
Sempre a Palermo, all’ospedale Civico si prevedono 384 nuove figure, fra cui 95 nuovi dirigenti medici, 110 infermieri, 87 OSS, 45 tra ausiliari e altro personale di varie qualifiche, 14 dirigenti sanitari, 4 farmacisti, 2 avvocati, 1 addetto stampa e 26 amministrativi. «Una proposta- dice il direttore Giovanni Migliore – che è stata condivisa anche dai sindacati”. Sono invece 451 i posti vacanti al Policlinico di Catania. Previste le assunzioni di infermieri, medici, fra cui 14 nuovi primari; operatori socio sanitari, che da 25 passeranno 106. E poi Fisioterapisti, ostetrici e altre figure specialistiche.
A Trapani e Siracusa saranno invece potenziati molti reparti di Radioterapia e Ortopedia.
POLEMICI GLI INFERMIERI. Quella che vuolsi proporre all’esterno come rivoluzione epocale della sanità siciliana, si traduce per il personale infermieristico, in particolar modo, come la legalizzazione dei processi di demansionamento e deprofessionalizzazione che nel tempo si sono sempre avuti e che grazie a questo passo falso del Governo regionale siciliano, adesso diventano legge”. E’ questo un passaggio della lettera contro il decreto per la rideterminazione del personale sanitario della Regione Sicilia che il
coordinatore regionale del Nursind, Osvaldo Barba, ha consegnato all’
assessore regionale alla Sanità Baldo Gucciardi.“Il coordinamento regionale delle segreterie territoriali dell’organizzazione sindacale in epigrafe – ricorda Barba a Guicciardi – ha più volte rispedito al mittente ogni bozza di rideterminazione del personale sanitario siciliano, poiché le stesse sono sempre state, nelle diverse stesure, foriere di cattivi presagi tanto per il futuro del personale indistinto tutto appartenente alla sanità siciliana quanto soprattutto per i risvolti assolutamente negativi che un calcolo puramente matematico avrebbe sulla qualità assistenziale”.
Secondo il Nursind Sicilia, “il documento programmatico diffuso dalla Regione Sicilia, in merito agli atti aziendali e conseguenti piante organiche” è “un’offesa alla dignità sanitaria del personale siciliano già in essere con contratto a tempo determinato e una mortificazione della speranza di tutti coloro che, in attesa di chissà quale chimera lavorative, ancorano le loro certezze in dei concorsi che, a ragion veduta, non potranno essere banditi in molte ASP dell’Isola”.
Barba ribadisce, dunque, il no del Nursind. “Saremo pure una goccia del mare – scrive nella lettera indirizzata a Guicciardi – ma è chiaro Assessore, che non avrete, né ora né dopo, la fiducia di questa organizzazione sindacale su un’operazione di ‘svendita della sanità siciliana’. Almeno a queste condizioni”.
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