Autostrade: terremoto in Sicilia. Una maxi operazione antimafia ha portato a 12 misure cautelari. Ma gli indagati sono oltre 50. Al centro dell’inchiesta il Cas, il Consorzio Autostrade Siciliane, con fondi pubblici distribuiti a tavolino tra dipendenti e dirigenti compiacenti.
Le accuse sono di truffa e peculato. L’inchiesta è è coordinata dal magistrato Sebastiano Ardita e rappresenta lo sviluppo della prima operazione della Dia contro il sistema di spartizione degli appalti del Cas, basato su scambi e favori tra imprenditori e dirigenti: alcuni avevano ottenuto anche la ristrutturazione della propria abitazione in cambio di affidamenti diretti e gare truccate.
I soldi dei lavori di messa in sicurezza, secondo quanto ha documentato la Dia, finivano dritti nelle tasche di alcuni dirigenti infedeli che, senza alcun progetto, incassavano premi e benefit.
Il presidente del Cas Rosario Faraci in una nota si dice ”profondamente rammaricato per gli sviluppi della vicenda giudiziaria su fatti risalenti al 2012 e 2013 e manifesta, anche a nome della amministrazione e della direzione Generale, la totale fiducia nell’operato della Magistratura”. Il Cas procederà – aggiunge – secondo legge, ad adottare ogni conseguente provvedimento nei confronti dei dipendenti in servizio destinatari delle misure interdittive disposte dal magistrato.
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