Nessun attestato di solidarietà da parte di Istituzioni locali, regionali o nazionali, è pervenuto a Rosario Zaffarana, il candidato del Movimento 5 Stelle a cui all’alba del 27 maggio ad Avola è stata incendiata l’auto.
“Dal M5S – dichiara Zaffarana – ho ricevuto molte telefonate e attestazioni di solidarietà, ma per il resto tutto tace e questa cosa mi dispiace.
Ad essere sinceri – continua ancora Zaffarana – posso dire di aver ricevuto un semi-attestato di solidarietà da parte del Sindaco (Luca Cannata) che, dal palco durante un comizio elettorale, ha parlato di ciò che ho subito non tardando però a ricordare che in passato anche lui è stato oggetto di atti intimidatori riferendosi al fatto che, un anno fa, gli è stata recapitata una lettera contenente un foglio bianco con su disegnata una croce”.
Intanto sull’incendio dell’auto di Rosario Zaffarana avvenuto il 27 maggio scorso davanti la sua abitazione di Via Bellinzona, indagano i Carabinieri della locale stazione che continuano a esaminare nei dettagli il video di quell’uomo che, a volto coperto, si avvicina alla Croma di Zaffarana spargendo prima liquido infiammabile per poi appiccare il fuoco.
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Rosario Zaffarana dice di non aver avuto nessuna avvisaglia e di non riuscire a spiegarsi chi ha potuto commettere un gesto simile. “A mente fredda – dice- cerco di chiedermi a chi possa aver dato fastidio, ma in realtà non so darmi una risposta”.
Al momento il candidato al consiglio comunale per le prossime amministrative dell’11 giugno, non esclude niente, ma in effetti da anni lui continua a denunciare le cose che non vanno nella città siracusana attraverso il blog di Avola.
Zaffarana ad Avola è conosciuto soprattutto per le sue vignette satiriche attraverso le quali denuncia la mala amministrazione: clientelismo favoritismi ecc.
Quarantotto ore dopo l’atto intimidatorio subito, Rosario Zaffarana ha commentato quanto accaduto attraverso il suo blog:
Quello che è certo è che mi sono ritrovato una notte qualsiasi della mia vita ad essere svegliato dal mio cane – infastidito lui, e io da lui – a sbirciare dalla veneziana verso fuori, in un’atmosfera surreale, iniziare a sbraitare e sproloquiare ad alta voce alla vista delle fiamme che iniziavano ad avvolgere la mia autovettura parcheggiata sotto il balcone, davanti all’ingresso di casa. Menomale che nel balcone c’è sempre un secchio d’acqua a portata di mano che ho riversato subito dall’alto sulle fiamme, in modo da contenerle. Ho indossato un paio di pantaloni e mi sono riversato in strada con estintore in mano e con l’aiuto dei vicini abbiamo spento le fiamme rimanenti.
Rosario Zaffarana ha riportato poi anche un post scritto dalla moglie su Facebook:
Mi chiedono chi potrebbe essere … lo conoscete? no! E penso…. E se fosse un amico vostro? Di sicuro è qualcuno che sa dove abitiamo…. e li ci si deve andare apposta. Già a febbraio in un mio post scrissi che avrei querelato il mondo intero se mi avrebbero scassato la minchia. Ebbene…. state attenti perché non mi ferma più nulla e nessuno. Sono stata senza sentimento fino a ieri, o per la paura o per il dispiacere o ..non so. Ora sono letteralmente incazzata… perché ripensando, penso che devo tutelare i miei figli e per fortuna sono stati solo un po’ intossicati dall’estintore…
Mio nonno mi ha sempre detto…..a carni ca Crisci nun si tocca. Se i miei figli ora sono traumatizzati…. Passerà… ma uno, nessuno, centomila non dovete dormire la notte… con questo ho chiuso e gentilmente non fatemi domande perché se non rispondo è solo perché non voglio riviverlo.
Ps. A fianco ho un marito con 4 palle, due per lui e due per schiaffarle in faccia al nemico.
Per Rosario Zaffarana quello della moglie è un chiaro invito a non mollare, “devo ammetterlo – dichiara- la posta in gioco è alta. Cosa ci riserverà il futuro visto che ad ogni azione segue sempre una reazione?”
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