“Nelle ultime due finanziarie per la Regione Sicilia c’è stato un contenimento di spesa di 800 milioni di euro”. Così, l’assessore all’Economia della Regione Sicilia, Alessandro Baccei, ai microfoni di “24 Mattino Attenti a noi due”. “E’ vero che la Sicilia ha spesso dato una immagine di sprecona – continua Baccei – ma è anche vero che nel corso degli anni ha subito dal governo nazionale dei torti a cui si sta cercando di porre rimedio: ad esempio, le entrate tributarie pro capite sono nettamente svantaggiate rispetto alle altre regioni a statuto speciale”.
CORTE DEI CONTI. Le criticità’ dei conti della Regione siciliana confermano la “necessita'” di “una costante attività’ di monitoraggio a causa dell’innegabile squilibrio strutturale tra le fonti di entrata e le spese obbligatorie”. Lo scrive il presidente della Sezione di controllo della Corte dei conti della Regione siciliana nella deliberazione depositata a fine 2015, nella quale annuncia “un esame piu’ ampio e’ approfondito” dello stato di salute dell’amministrazione. Cio’ anche in un quadro di mancata approvazione di bilancio e finanziaria, con l’ennesimo esercizio provvisorio vigente fino a febbraio. Il documento, firmato dal presidente Maurizio Graffeo, e’ l’esito dell’adunanza del 2 dicembre scorso, nella quale sono stati sentiti, tra gli altri, il ragioniere generale Salvatore Sammartano e l’assessore all’Economia Alessandro Baccei. I magistrati contabili sottolineano lo stato di “squilibrio strutturale”, facendo riferimento soprattutto all’assenza di “una chiara e congrua rideterminazione dei rapporti finanziari tra lo Stato e la Regione”, rideterminazione, che, come ripetutamente segnalato dalla Corte dei Conti, “si impone come necessaria al fine di garantire entrate strutturali e certe, nonche’, conseguentemente, solidita’ ai conti pubblici regionali”. Nel documento evidenzia, peraltro, come permanga ancora inalterata la criticita’ relativa all’importo di 104 milioni, a titolo di riduzione del disavanzo complessivo al primo gennaio 2015, determinato per effetto del riaccertamento straordinario dei residui. Analoghe criticita’ permangono in ordine alle “tensioni di cassa”, in quanto il prospetto depositato in adunanza, aggiornato al 27 novembre 2015, “restituisce un quadro fortemente problematico”, con un saldo di circa 117 milioni a fronte di pagamenti previsti per 321 milioni