Last updated on 22 novembre 2018
L’Osservatorio regionale sul credito ha rilevato che le banche attive in Sicilia sono passate da 70, nel 2005, a 60 nel 2017 con 1411 sportelli operativi. Sono i dati del Rapporto annuale sul credito dell’anno 2017 elaborato dall’Osservatorio regionale sul credito che il vicepresidente e assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao, ha presentato stamattina alla stampa.
In particolare, sono 26 le banche aventi sede legale in Sicilia, con 481 sportelli e 34 con sede extraregionale e 930 sportelli. Quella più servita è la provincia di Palermo con 340 sportelli, seguita da Catania (283), Messina (179), Trapani (132), Agrigento (130), Siracusa (108), Ragusa (100), Caltanissetta (83) ed Enna (56).
Quanto, invece, alla copertura territoriale, dal Rapporto emerge che la Sicilia ha uno sportello ogni 3.584 abitanti, lasciando indietro la Campania, che ne ha uno ogni 4268. Regioni che vengono staccate dalla Toscana (1 su 1.788) e dal Veneto (1 su 1752).
Dato che dimostra la minore capillarità del servizio al credito nel Sud e che estende il divario tra le aree del Paese anche in questo settore. Un elemento rilevante è quello dei comuni siciliani del tutto privi di sportelli bancari – 89 su 390 – di cui ben 53 solo in provincia di Messina. Circostanza che impone di verificare come in queste aree vengono resi servizi essenziali ai cittadini spesso suppliti dai servizi aggiuntivi oggi resi dal Poste italiane o attraversi l’home banking.
Nel 2017, in Sicilia il numero totale dei dipendenti bancari era di 10.956, in calo di ben 1027 unità rispetto al 2016, quando erano 11.983. Importanti, al fine di un’analisi economico-finanziaria dell’Isola, sono i dati dei risparmi di famiglie e imprese (depositi) e quelli degli “impieghi vivi” (prestiti, mutui carte di credito, operazioni di leasing, titoli di credito) erogati dalle banche.
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