Nel meridione, sud e isole, sono stati chiusi negli ultimi 6 anni 1020 sportelli, e la popolazione bancaria complessivamente è diminuita di 7.633 unità, quindi sono stati cancellati 7.633 posti di lavoro. Sono i dati allarmanti del segretario generale Uilca Sicilia Gino Sammarco illustrati durante un incontro con gli iscritti Uilca.
“In Sicilia, in particolare, sono stati chiusi nello stesso periodo 291 sportelli, oltre ad una decina di filiali di Banche di Credito Cooperativo, ed in conseguenza di ciò si sono persi 2.308 posti di lavoro nelle banche – prosegue Sammarco -. In molti comuni siciliani non esiste più uno sportello bancario, ma non finisce qui. Banco BPM chiuderà nell’isola, entro il 2018, 23 sportelli oltre ai 40 già chiusi negli ultimi 5 anni ed ancora tante saracinesche abbasseranno Unicredit, Intesa San Paolo, Mps, Carige”
“Di contro, grazie al Fondo per l’occupazione, finanziato con i soldi dei lavoratori del credito, quindi anche di quelli Siciliani 17.891 giovani sono stati assunti in Italia dal 2012 al 2017, ma guarda caso tutti nel nord Italia. In ultimo il nuovo piano industriale di Unicredit, la banca che più ha assunto negli ultimi anni, insieme ad intesa Sanpaolo, destinerà la quasi totalità delle prossime assunzioni, oltre 500, in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna. Si determina quindi il paradosso, che i lavoratori bancari siciliani, regione più povera d’Europa, finanziano le assunzioni in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. A questo punto, come sindacato, poniamo con forza una “nuova/vecchia questione meridionale” che riduca finalmente il divario fra nord e sud e dia una speranza ai nostri giovani provando ad attenuare questa nuova emigrazione di massa che priva il Meridione delle migliori risorse e di un futuro di crescita”.
“Come Uilca – Uil Sicilia – conclude Sammarco – ci impegniamo ad aprire un confronto con il governo regionale e con le altre parti sociali per riportare all’ordine del giorno le tematiche del credito in Sicilia indispensabile strumento di sviluppo”.