Last updated on 28 febbraio 2021
È stato presentato nella Sala Gialla di Palazzo dei Normanni, il progetto sulla banda ultralarga che coinvolge ben 142 Comuni della Sicilia che usufruiranno della tecnologia ad alta velocità. Il programma, ha un costo totale di 106 mln di euro, di cui 33 a carico di Telecom Italia, unico soggetto privato coinvolto nell’operazione, grazie al bando indetto da Infratel per la Regione Siciliana, reso possibile grazie al cofinanziamento di fondi Pac. Il progetto, partito all’inizio dell’anno, al momento è giunto al 40 per cento, e, come da programma, dovrebbe concludersi a gennaio del 2017, che copriranno un’utenza di circa 2,3 mln di siciliani.
Al momento, dei 142 Comuni interessati, in sei di loro sono terminate le operazioni per la copertura della banda ultralarga. Sono Aci Castello e Grammichele in provincia di Catania, Belmonte Mezzagno, Cinisi e Terrasini (Palermo) e Floridia (Siracusa).
Al momento, dei 142 Comuni interessati, in sei di loro sono terminate le operazioni per la copertura della banda ultralarga. Sono Aci Castello e Grammichele in provincia di Catania, Belmonte Mezzagno, Cinisi e Terrasini (Palermo) e Floridia (Siracusa).
Lo stato e l’avanzamento dei lavori sono stati presentati, fra gli altri, da Vincenzo Vinciullo, presidente della Commissione Bilancio all’Ars, Alessandro Baccei, assessore regionale all’Economia, e Carlo Filangieri, responsabile Open Acces di Tim/Telecom Italia. “È un fatto per certi versi storico – ha commentato Vinciullo – che annulla l’isolamento, geografico ma non culturale, che la Sicilia ha vissuto nella storia. Le motivazioni per cui la commissione ha proseguito la strada iniziata, risiedono innanzitutto proprio a questa possibilità di connettersi con tutto il mondo. Per essere chiari è un momento molto importante, che va condiviso con tutti quelli che hanno avuto un ruolo in questo risultato”.
Altro dato importante è quello relativo agli edifici pubblici che godranno della banda larga, con tutti i benefici che ne ricaverà la cittadinanza. In tutto saranno 1.165, di cui 476 scuole, 213 sedi delle Forze armate, 27 ospedali e 449 sedi della Pubblica amministrazione, connessi direttamente in fibra. “Questa – ha spiegato Baccei – è soltanto una prima fase, in futuro dovranno essere coinvolti il resto dei Comuni siciliani, in questi 100 giorni abbiamo avviato un altro progetto, il progetto Ran che consente di connettere fra loro tutti gli uffici pubblici, a partire dagli ospedali. Oggi dobbiamo dare una decisa accelerata e sfruttare tutti i soldi che abbiamo a disposizione per rimetterci al passo coi tempi, dotando la Sicilia di tutti i servizi informatici, con tutti i vantaggi che ne conseguono per i cittadini, per l’economia e per i turisti, asse fondamentale di sviluppo, che passa ormai attraverso internet. Da qui parte il futuro della Sicilia”.
In tutto le unità immobiliari connesse saranno circa 1 mln 250 mila, con collegamenti da 30 a 100 megabit al secondo. “L’attivazione del servizio – ha chiarito Filangieri – partirà progressivamente con lo stato di avanzamento dei lavori fino ai primi mesi del 2017. In aggiunta nelle città di Palermo, Catania e Messina (si legga box sotto) è partito un piano di fibra direttamente a casa che si dovrebbe concludere entro il 2018. La Sicilia con questo piano, salirà sopra la media europea alla pari dei paesi scandinavi”.
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