PALERMO – L’obiettivo è trovare una quadra per il bilancio regionale. Strutturale. Partendo intanto da una norma transitoria in regime pattizio per il 2016 che consenta alla Sicilia di recuperare nuove risorse utili a coprire il disavanzo per poi arrivare a un assetto normativo stabile con una riforma costituzionale che intervenga anche sullo Statuto speciale. Il cantiere è aperto l’accordo con il governo nazionale è tecnicamente raggiunto manca ora l’accordo politico che consenta alla norma di finire nella legge di stabilità nazionale. Accordo politico che potrebbe arrivare presto: per il 28 di ottobre il presidente della Regione Rosario Crocetta ha chiesto e ottenuto un incontro con il governo nazionale. Insomma un cantiere aperto per trovare almeno un miliardo a copertura del disavanzo (iscritto nella tabella distribuita alla voce ridefinizione rapporti Stato-Regione compreso articolo 37 dello Statuto) e chiudere il bilancio 2016 anche grazie a interventi di “riforma” che in concreto significa altri tagli per 400 milioni mentre altre somme arriverebbero da altri interventi: il recupero del gettito Irap porterebbe 26,733 milioni, il minore concorso al risanamento della finanza pubblica 230 milioni, diritti di motorizzazione con il recupero delle somme non incassate dal 2010 al 2015 porterebbe 50 milioni, il recupero delle somme pregresse delle tasse automobilistiche altri 50 milioni e le operazioni straordinarie come la vendita di immobili 150 milioni. Per quanto riguarda i tagli un’ipotesi allo studio è quella di spostare sui bilanci delle Asp il pagamento delle rate di mutuo per 170 milioni e di spostare sempre sulle aziende gli oneri per il pagamento dei precari: tutte risorse che andrebbero trovate nei fondi destinati alla sanità. E’ il senso delle parole dell’assessore all’Economia Alessandro Baccei che ha incontrato i giornalisti proprio per fare il punto su tutta la manovra di bilancio, il cui bozzone potrebbe approdare all’Ars entro metà novembre ma che è già definita nelle sue linee generali. Una conferenza stampa alla vigilia della discussione all’Ars del Dpef che andrà in discussione in Seconda commissione a partire da mercoledì.
La partita del bilancio per il momento è tutta politica e si gioca con Roma: «Tocca a Renzi dare il via libera – spiega Baccei – se lui non è convinto io mica posso menarlo. Ora tocca alò presidente della regione che il 28 sarà a Roma: ci sarò anch’io ma in seconda fila pronto a dare il supporto necessario». L’assessore ha anche parlato di un intervento sul fronte del sistema sanitario regionale: l’ipotesi è quella di regionalizzare l’intero sistema eliminando la compartecipazione dello Stato ma rivalendosi sul gettito fiscale fino fino a recuperare le somme necessarie.
Altro intervento ufficializzato dall’assessore è quello sui residui: sono stati cancellati residui attivi per 5 miliardi e si tratta, ha detto, di tutti quei residui che secondo la legge andavano cancellati perché l’incasso non è certo anche se «noi – ha precisato più volte Baccei – andremo avanti con le azioni per riuscire a incassare tutto ciò che è possibile incassare». A Renzi, del resto, gli uffici dell’assessorato all’Economia hanno già fatto avere una tabella da cui si evince che la Sicilia in questi anni è stata fortemente penalizzata.
Per quanto riguarda gli interventi previsti da Dpef l’assessore ha ribadito che per il 2016 si continuerà a insistere sulle linee di sviluppo che erano già state definite l’anno scorso puntando su turismo, agricoltura, sanità e scienza della vita, energia e smart cities. «Abbiamo notato un rallentamento della crisi anche se non c’è ancora un segno positivo – ha detto Baccei – ma in alcuni settori (turismo e agricoltura) i segnali sono molto buoni». Gli annunci: pronta la riforma degli enti come Iacp e Ipab che è stata trasmessa al presidente della Regione e dovrebbe essere discussa in giunta nelle prossime settimane; verso il completamento la riforma di tutti gli enti dell’area agricoltura e verso la definizione la riforma dei beni culturali. Sul capitolo partecipate baccei ha precisato: c’è un piano che abbiamo fatto ed è sul tavolo del presidente della regione che deve inviarlo alla Corte dei conti.