Nell’ambito del programma di iniziative della quarta edizione di ‘Blue Sea Land’ l’Expo dei Distretti Agroalimentari del Mediterraneo, Dell’Africa e del Medioriente, si sono svolti, sabato 10 ottobre 2015 nella sessione mattutina, presso la Sala Argento del Cinema Grillo di Mazara del Vallo, i convegni dal titolo“Europa, Mediterraneo e Medioriente: che aria tira? Diplomazie a confronto” e “Tutela della salute e immigrazione: normativa e governance”. Ha moderato i lavori Michael Frendo Ministro degli Esteri emerito della Repubblica di Malta.
Il Presidente del Distretto Produttivo della pesca, Giovanni Tumbiolo ha aperto i lavori portando il saluto ai rappresentanti delle 42 delegazioni presenti ed ai rappresentanti della diplomazia. Tumbiolo ha ancora una volta sottolineato l’importanza della diplomazia punto di riferimento di enti la cui attività, una sorta di “diplomazia complementare”, è sinergica con le stesse Istituzioni governative in primis il Ministero degli Affari Esteri. Un ringraziamento il Presidente del Cosvap lo ha riservato ai tanti giovani presenti al Convegno. Frendo ha introdotto i lavori descrivendo l’attuale contesto geopolitico in continua evoluzione che riguarda molti paesi del Medioriente e del NordAfrica alla ricerca di nuovi equilibri in una fase in cui l’Europa turbolenta e distratta sullo scottante tema della migrazione e dell’accoglienza cerca nell’austerità la ricetta per crescere. “E non è ciò che serve –ha spiegato Frendo- perché è necessario, invece, cercare un nuovo spazio nelle relazioni internazionali verso i Paesi del Bacino del Mediterraneo, attraverso il dialogo, per scoprire una dimensione di prosperità e sviluppo, contribuendo a scrivere nuovi equilibri politici. Bisogna pensare ad un’unica regione geopolitica integrata, i recenti sviluppi in Libia, nel complicato processo di pace e democrazia, danno speranza di stabilità in un’area islamica moderata e l’Europa deve poter contare sul ruolo strategico di Paesi come la Libia o la Tunisia per governare i cambiamenti epocali in corso che riscriveranno la geopolitica del Medioriente. Tutte questioni in ballo che ruotano intorno al tema del convegno.
Simone Baldelli, Vice Presidente della Camera dei Deputati nel salutare i rappresentanti della diplomazia italiana presenti ha ringraziato Tumbiolo per la straordinaria occasione di confronto e scambio di idee rappresentata dalla quarta edizione del ‘Blue Sea land’. Una importante occasione di riflessione con i paesi interessati sul ruolo nella stabilizzazione delle aree di crisi. Per Baldelli “Si dibatte sull’intervento militare per prevenire il traffico di migranti, un dibattito che affrontiamo spesso con superficialità nell’approccio al fenomeno migratorio che resta poco approfondito. Ciò che serve è compiere un passo in avanti ascoltando dai diretti interessati quali sono i dubbi, le difficoltà della diplomazia e dei rappresentanti dei paesi dell’Africa e del Medioriente. ed oggi a Mazara del Vallo questo lo si sta facendo ed il plauso va a chi ha avuto il grande merito di aver organizzato questo momento di confronto basato sul dialogo e l’arricchimento culturale che sono leve straordinarie nel percorso volto a risolvere i grandi problemi.
Cesare Ferrari, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Trapani, nel portare il saluto, anche a nome di Toti Amato, presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Palermo presente ai lavori, dei medici senza frontiere operanti nelle aree a rischio epidemie ha sottolineato l’importanza della presenza di tantissimi giovani che costituiscono la futura governance mondiale. Per Ferrari “occorre abbattere le frontiere perché la salute non ha barriere. Attraverso Fabrizio Pulvirenti e la sua esperienza di medico senza frontiere, abbiamo sconfitto l’Ebola. Nella vasta area mediterranea non ci sono frontiere, da trapani parte una nave per offrire un ospedale fluviale che giungerà in Madagascar per garantire il sostegno sanitario nei luoghi privi di strutture ospedaliere. Serve lavorare tutti nella direzione della solidarietà e dell’accoglienza perché la tutela della salute è universale”.
Youssef Chahed, Sottosegretario di Stato alla Pesca e all’Agricoltura della Repubblica di Tunisia ha espresso parole di compiacimento per l’occasione di confronto e dialogo in una fase delicata per gli equilibri nel Mediterraneo. L’esponente del Governo tunisino ha ricordato che la Tunisia è una democrazia giovane alla ricerca di stabilità ed il premio nobel ricevuto è un momento importante per il rafforzamento del percorso democratico nel paese. Per Chahed “La pesca è un settore trainate per la Tunisia che occupa migliaia di lavoratori. Abbiamo attuato a partire dal 2009 il fermo biologico per tutelare le risorse ittiche e contrastare la pesca illegale e confidiamo nelle scelte comuni con i paesi vicini sullo sviluppo sostenibile per la conservazione delle specie a rischio di estinzione”.
Giovanni Umberto De Vito, Ambasciatore d’Italia a Malta è intervenuto ai lavori sul futuro del Bacino del Mediterraneo che vede protagonisti Europa, Africa e Medioriente. L’Ambasciatore italiano ha sottolineato l’importante ruolo che gioca Malta per la sua posizione geografica, costituendo una naturale piattaforma di incontro e dialogo per unire e non separare. Per De Vito “L’Europa deve saper cogliere la sfida sulla immigrazione che arriva dal mare per abbattere ogni possibile spinta verso la creazione di frontiere, captando le opportunità. Per anni Italia e Malta hanno avuto contrasti sulla gestione dei flussi di immigrati. Da due anni i due paesi collaborano alla gestione del fenomeno riuscendo ad ottenere un maggiore impegno dall’Unione europea. Ma non basta, serve il coinvolgimento dei paesi di transito e provenienza. C’è bisogno di economia di occupazione e crescita per una rinnovata prospettiva nel Mediterraneo che non è solo un’area di conflitto ma anche e soprattutto di grande crescita. L’interconnettore energetico tra Italia e Malta è un messaggio politico importante per tutta l’area che può estendere il collegamento tra le due sponde del Mediterraneo”.
Guido De Sanctis, Ambasciatore d’Italia in Qatar è intervenuto per raccontare la nuova esperienza diplomatica dopo la stagione calda vissuta nella Libia della guerra civile. De Sanctis ha descritto il Qatar come un paese moderno che produce ed esporta ed ha il maggiore reddito procapite al mondo garantito ai suoi abitanti per 160. Iran e Qatar dividono una infatti una grande bolla di gas che garantisce ricchezza. Ma il Qatar, che ama farsi conoscere come un paese sportivo per via dei programmati mondiali di calcio o per la gara di formula uno e che ama le Ferrari e le Lamborghini, è un luogo di mediazione e dialogo. Offre grandi opportunità economiche, è ricco e ben predisposto verso il Made in Italy. In tal senso, occorre spingere nella direzione degli accordi bilaterali per offrire opportunità di crescita alle imprese italiane”.
Il Console onorario della Turchia Domenico Romeo, intervenendo al convegno ha portato i saluti dell’Ambasciatore d’Italia in Turchia, Luigi Mattiolo e ringraziato Tumbiolo per l’invito. Un minuto di silenzio per ricordare le cento vittime ed i centinaia di feriti per il vile attentato di oggi ad Ankara, a pochi giorni dalle elezioni politiche del prossimo primo novembre, ha interrotto i lavori ripresi poi dall’intervento di Romeo che ha rilevato come la Turchia sia il paese che più di ogni altro si è impegnato in prima linea per contenere la migrazione verso l’Europa bloccando circa 2 milioni di siriani.
Il Presidente della Conferenza Ordine dei Medici dell’Algeria, Mohammed Bekkat Berkani, è intervenuto per parlare di salute e immigrazione e testimoniare come l’Algeria abbia fornito l’assistenza sanitaria a migliaia di migranti fuggiti dalla guerra e dalla carestia. La stessa Algeria ha pagato con 200 mila vittime la democrazia a conferma che le soluzioni devono essere politiche e mai militari conquistate con il dialogo tra i popoli. La colonizzazione e le invasioni della storia hanno dimostrato la loro inutilità. Il Mediterraneo va visto come uno straordinario strumento che unisce e non divide. In materia di salute non ci sono confini, i profughi che arrivano possono portare malattie spesso ignorate e pericolose. Servono cure per contrastare le grandi epidemie della povertà che hanno minacciato il cuore dell’Europa. Concentrarci sul mediterraneo, luogo di comunicazione per rendere stabili i paesi che ne hanno necessità con una forte cooperazione. In materia sanitaria possiamo e dobbiamo collaborare per la salute degli esseri umani e con Italia si può fare per le storiche relazioni che legano i due paesi.
Hassan Abouyoub, Ambasciatore del Regno del Marocco in Italia è intervenuto ai lavori per esprimere le preoccupazioni sul Mediterraneo che resta un tema complesso. “Le idee di Barcellona non hanno avuto l’esito sperato, la prosperità condivisa, il benessere collettivo sono rimasti solo sulla carta. Rotto l’equilibrio storico costruito nel Medioriente da Gran Bretagna e Francia si va verso un nuovo corso e serve un approccio collettivo basato sul dialogo nel Mediterraneo per cogliere la sfida della democrazia. I paradigmi sul Mediterraneo sono da rivisitare, non c’è più spazio per arroganza dell’Unione europea sul falso modello di benessere. Serve capacità di dialogare e l’Italia per cultura e storia ha le carte in regola per dialogare col nuovo mondo che si sta delineando nel Sud del Mediterraneo. A Rabat abbiamo gettato le basi per un tavolo di dialogo per giungere ad una stabilità democratica in Libia e questo è un passo in avanti. Dobbiamo ripensare al sistema di comunicazione, il vuoto politico che registriamo lascia spazio all’estremismo islamico. Occorre rivedere gli spazi utilizzati nei social network”.
Marco Carnelos, Ambasciatore d’Italia in Iraq, intervenendo ai lavori, ringrazia Tumbiolo per l’invito a partecipare a ‘Blue Sea Land’ l’Expo dei Distretti Agroalimentari del Mediterraneo, Dell’Africa e del Medioriente.
Nel suo intervento Carnelos descrive l’Iraq come un paese complicato, culla della civiltà ma anche cenacolo per l’affermazione dell’estremismo islamico. Per l’Ambasciatore italiano in Iraq “le frontiere vanno abbattute senza bruciare i passaporti ma col confronto di idee come ci testimonia quotidianamente Tumbiolo che è il più grande abbattitore di frontiere, per aggregare le esperienze culturali. L’Isis distrugge i monumenti che sono il simbolo di culture che si sono succedute perché non tollera la presenza di esperienze religiose diversa. Tira un’aria brutta ma non basta siamo di fronte a un cambiamento epocale, storico. Dopo 100 anni dalla nascita, il Medioriente si sgretola e non e facile oggi dare una chiave di lettura. Intervenire militarmente in Medioriente non risolve i problemi e la storia recente in Afghanistan con la sconfitta e l’indebolimento dell’ex Unione sovietica, lo dimostra. La Russia che interviene in Siria è una novità nello scenario geopolitico del Medioriente. L’Isis esiste dal 2006 con il preciso intento, utilizzando Internet ed i social network, di attrarre i giovani creando un califfato in quella parte del mondo, tra Siria e Iraq, perché manca l’identità, il lavoro e l’occupazione e fa breccia tra le fasce giovanili. E’ forte in Iraq l’impegno dell’Italia, stiamo addestrando la polizia attraverso i carabinieri per garantire la sicurezza agli sfollati che ritorneranno. Al fondo di stabilizzazione per l’Iraq diamo circa 8 milioni di dollari, più della Germania, per il ripristino dei luoghi. È obbligo morale salvare il patrimonio iracheno dove è nata la civiltà e lo stiamo facendo monitorando i siti archeologici per non disperdere il patrimonio archeologico, che costituisce un crimine contro l’umanità”.
Intervenendo al convegno, il Ministro dell’Agricoltura dello Yemen, Farid Ahmed Saeed Mogawar, ha ringraziato il presidente del Cosvap per l’invito a partecipare ai lavori e per aver dato la possibilità di mettere in risalto i prodotti dei paesi partecipanti attraverso l’Expo. Per il ministro yemenita “questo è un momento importante di confronto per le possibili opportunità di sviuppo economico tra Yemen e Italia, legati da relazioni storiche. Relazioni strette anche con la Regione siciliana grazie a scambi costanti di visite e relazioni stabili. La nostra partecipazione al ‘Blue Sea Land’ ha lo scopo di avviare relazioni commerciali con la Sicilia per le eccellenze dell’agro-alimentare”.
Raimondo De Cardona, Ambasciatore d’Italia in Tunisia, nel chiudere i lavori e tirare le somme di quanto emerso nel corso del dibattito, conferma come vi sia una situazione in chiaroscuro. Per l’ambasciatore “L’aria che tira è testimoniata dal grave attacco di stamattina in Turchia, il terrorismo deve essere sconfitto come già accaduto trent’anni fa in Italia. ma non tutto è negativo, stiamo commentando positivamente il successo del negoziato in Libia, sotto la regia dell’Onu e con un ruolo importante della diplomazia italiana, che speriamo porti alla pace visto che le divisioni e le distanze si sono accorciate. è altrettanto positivo il nobel al quartetto della società civile tunisina che va visto come un è atto di speranza. Complimenti a Tumbiolo che sta svolgendo con successo la quarta edizione di ‘Blue Sea land’, festeggiamo il grande successo dell’Expo di Milano che è anche mediterraneo. E poi c’è il dramma dell’emigrazione la cui gestione è stata fallimentare. Sono oltre 3 mila le vittime nel Mediterraneo nel 2015 e l’Europa si è mossa con enorme ritardo. La cooperazione Schengen ha abbattuto le frontiere ma si dovrà rivedere il Regolamento di Dublino, il documento principale adottato dall’Unione in tema di diritto d’asilo. Noi italiani abbiamo il dovere di portarne a Bruxelles l’importanza della valorizzazione del Mediterraneo che è un mare di ricchezza e cultura. La casbah di Mazara del Vallo è un pezzo di Tunisia che testimonia come il dialogo e la cooperazione sono l’arma vincente. E la riprova è che in tema di pesca e rapporti frontalieri, per la prima volta dopo decenni, per 12 mesi non ci sono stati sequestri di pescherecci mazaresi da parte delle autorità militari tunisine, e questo si deve al tavolo che abbiamo instaurato grazie al dialogo. L’agricoltura è un settore dove la collaborazione funziona e va potenziato. Speriamo di vedere presto una Libia democratica perché la Tunisia ha accolto quasi 2 milioni di profughi ed ha sentito addosso gli effetti della migrazione di massa. Cogliamo le occasioni per un migliore avvenire nell’area mediterranea, vediamo in positivo pensando che in Medioriente si deve alacremente lavorare per un nuovo corso democratico. Ringrazio Tumbiolo, sempre più ‘pescatore’ di uomini”.
Infine l’Ambasciatore Guide De Sanctis ha ricevuto il premio “Blue Sea Land” per avere assistito personalmente, giorno e notte, quando era Console italiano a Bengasi gli equipaggi dei motopesca mazaresi “Giulia P.G.” e “Daniela L” sequestrati da miliziani libici nell’ottobre 2012. Emozionante l’incontro di De Sanctis con alcuni pescatori allora sequestrati, accompagnati dalle rispettive famiglie, guidati dal Presidente della Confederazione Imprese Pesca Mazara Mimmo Asaro che al tempo dei fatti era capitano, oltre che armatore, del “Giulia P.G.”
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Nell’ambito del programma di iniziative della quarta edizione di “Blue Sea Land” l’Expo dei Distretti Agroalimentari del Mediterraneo, Dell’Africa e del Medioriente, si è svolto nel pomeriggio di venerdì 9 ottobre, presso la Sala Argento del Cinema Grillo di Mazara del Vallo, il “Focus sui Distretti Produttivi”. Ha moderato i lavori il giornalista Nino Amadore de Il Sole 24 ore.
Ha aperto i lavori il Presidente del Distretto Produttivo della Pesca, Giovanni Tumbiolo, che si è soffermato sul ruolo nevralgico dei Distretti produttivi in Italia e all’Estero, vero e proprio modello economico e culturale da esportare. Un Cluster che vede come motore propulsivo le imprese che operano nella innovazione e trasferimento tecnologico, nella finanza, nel marketing e nei processi di internazionalizzazione. Per Tumbiolo “Grazie ai Distretti, l’Italia sta uscendo fuori dal pantano della crisi economica sfatando la diceria che li vedrebbe destinatari di finanziamenti pubblici, cosa che non risulta a verità. La forza del Cluster – ha sottolineato- è quella di riuscire a mettere insieme tutti gli attori: le imprese, gli enti pubblici, le organizzazioni sindacali e datoriali. Il Distretto è un modello vincente che deve creare ulteriori occasioni di sviluppo pensando, per esempio, alla nascita della banca dei distretti per aggregare, in una logica di filiera, anche la finanza che esercita un ruolo determinante nella vita del cluster”. Nel chiudere il suo intervento il Presidente del Distretto della Pesca ha ringraziato l’on. Raffaello Vignali, Coordinatore Intergruppo Sussidiarietà della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica e responsabile della Commissione attività produttive per il sostegno alle iniziative di ‘Blue Sea Land’.
L’Assessore regionale al Turismo, Cleo Li Calzi, ha portato il saluto del Governo siciliano attento alla realtà dei Distretti siciliani che bene interpretano le esigenze provenienti dai territori.
Fulvio Coltorti, Coordinatore scientifico dell’Osservatorio nazionale dei Distretti italiani di Unioncamere, ha esposto una dettagliata relazione sullo stato di salute dell’export italiano. Nel 2014 i dati confermano l’apporto determinante dei Distretti alla ricchezza nazionale in u n trend che continua ad essere in crescita e dove le medie imprese si aggregano sempre più facendo filiera e sistema.
Federica Argentati, Presidente del Distretto degli Agrumi di Sicilia è intervenuta per sottolineare come il distretto costituisca uno strumento dinamico per una crescita economica e culturale di un territorio. Per la Argentati “I finanziamenti a vario livello comunque vanno nella direzione dell’aggregazione tra imprese nella logica sistemica che mette insieme produzione, trasformazione, turismo, territori, cultura”.
L’on. Michela Giuffrida, Componente delle commissioni agricoltura e sviluppo regionale al Parlamento Europeo, ha descritto l’impegno parlamentare a difesa delle eccellenze siciliane facendo rete tra Parlamento europeo, Camera dei Deputati e Senato della Repubblica sul modello del “Blue Sea Land” che aggrega in un processo virtuoso più soggetti per meglio rispondere alle esigenze provenienti dai territori.
Massimiliano Cesare, Presidente del Mediocredito Centrale, è intervenuto sul ruolo il ruolo del credito, confermando che la banca è pronta ad accompagnare ogni iniziativa virtuosa che può contribuire e fare sistema e far risalire l’economia e la produzione nel Sud, sostenendo i Distretti e la loro azione. Per Cesare quello che serve è la qualità dei progetti per evitare di perdere le risorse.
Massimo Barbin, Presidente del Distretto Ittico di Rovigo, con 4000 lavoratori e 550 milioni di fatturato, presenta l’esperienza virtuosa nata 12 anni fa in un contesto come quello del Polesine, considerato il Sud del Veneto, dove con 18 milioni si è riusciti a creare investimenti per 180 milioni di euro attraverso il sostegno diretto alle imprese agevolando i programmi d’investimento, creando mille posti di lavoro e generando fiducia in un contesto territoriale depresso e povero. Per Barbin “Si possono fare belle cose senza mettere a disposizione ingenti risorse di denaro ed i distretti consolidati possono esportare il modello di successo anche di fronte a spinte individuali che restano a distanza di 12 anni. Occorre, inoltre, rivedere i criteri di valutazione dei progetti per l’accesso al credito per evitare un differente trattamento tra un progetto di start-up ed uno identico presentato da un’azienda che opera da anni con importanti fatturati e che producendo bilanci poco virtuosi solo negli ultimi tre si ritrova nella impossibilità di ottenere il credito”.
Ha concluso i lavori l’on. Vignali che ha sottolineato come il Distretto produttivo sia una grande forza per il territorio che rappresenta. Quella del distretto è una cultura collaborativa dove si concorre per competere. La ‘blue economy’ è una risorsa e l’Europa chiusa non è un bene. Per Vignali “Se vogliamo la Sicilia al centro del Mediterraneo non possiamo essere protezionisti, troviamo la collaborazione su ciò che dall’esterno appare come una minaccia dobbiamo saperla cogliere come una sfida per crescere insieme, cooperando e dialogando”. Il Coordinatore Intergruppo Sussidiarietà ricorda che si sta discutendo sul ruolo dei distretti ittici che, per sopravvivere in una nuova visione, devono avere dentro tutti gli attori pubblici e privati. La sfida più grande è costruire la rete delle reti, il cluster dei cluster perché dal confronto non c’è concorrenza ma collaborazione, parliamoci perché questo è dialogo e collaborazione, questo è Blue Sea Land’.
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