Non più calcolato sulla potenza del motore ma sulla sua capacità di inquinare: sarà così, forse, il nuovo bollo auto. Della riforma della tassa sui veicoli si era parlato nello scorso giugno e adesso il tema è arrivato al tavolo della Commissione parlamentare sull’Ambiente.
Al momento si tratta solo di ipotesi e non è detto che questa norma possa essere introdotta nella prossima legge di stabilità. In ogni caso si sta ragionando su un bollo auto progressivo che sia più caro per le macchine maggiormente inquinanti. A rivelarlo è l’Adnkronos che evidenzia il fatto che “ad essere penalizzate saranno dunque le auto di categoria Euro 3, altamente inquinanti”.
Sull’argomento è intervenuta Laura Puppato, senatrice Pd e componente della Commissione ambiente del Senato, che ha precisato anche sul suto sito web che “non esiste, al momento, alcuna proposta di aumento del bollo per gli Euro 3, ma esiste uno studio sulla possibilità di una nuova fiscalità ambientale sulle auto, le cui emissioni incidono per 1/3 sull’inquinamento dell’aria, che ogni anno uccide 84 mila persone nel nostro paese, ovvero una città delle dimensioni di Treviso o Como. Intervenire sull’impatto inquinante dei veicoli è necessario, ma giustamente non va fatto senza equilibrio e senza garantire dei contrappesi. La questione infatti fa parte di un processo più ampio, in cui l’Italia è apripista nel mondo, ovvero non considerare solamente il PIL come indicatore di ricchezza, ma anche il BES (Benessere Equo e Sostenibile), ovvero una serie di fattori tra cui vi è anche il diritto alla mobilità coniugato con il diritto a vivere in un ambiente sano. Allo stato attuale, dunque, vi è uno studio che pone l’accento su diverse questione (mobilità pubblica, emissioni, ecobonus, etc…), di cui ancora non siamo in grado di prevedere le conclusioni”.
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