“Il bonus terme introdotto dal governo nazionale nell’ambito di uno dei decreti Covid, che prevede un contributo per coprire il 100 % del prezzo di acquisto dei servizi termali fino a un massimo di 200 euro, sta riscuotendo un indiscutibile successo in tutta Italia, ma per la Sicilia anche questa volta solo briciole per colpa di un governo regionale assente”.
E’ il commento amaro di Michele Catanzaro, parlamentare del PD all’Ars, alle notizie del grande interesse che sta riscuotendo il bonus in tutta Italia, tanto che la Federterme auspica che la misura di sostegno venga rifinanziata.
“Il provvedimento adottato dal governo nazionale, come era prevedibile, sta creando un circolo virtuoso – dice Catanzaro – con un giro d’affari superiore ai 200 milioni di euro generato da 260 mila turisti e dai loro 500 mila pernottamenti. Purtroppo la Sicilia ne può usufruire pochissimo (lo stanno facendo solo tre piccole strutture private) visto che i due più grandi impianti, quelli di Acireale e Sciacca, entrambi di proprietà regionale, rimangono desolatamente chiusi. Una beffa incredibile per la Sicilia e per i siciliani – aggiunge Catanzaro – per due città e due territori che del turismo termale potrebbero fare la loro ricchezza. Ed è beffardo vedere che un autorevole quotidiano come Il Sole24Ore, che invitiamo a fare un reportage sulle terme siciliane, si occupi in questi giorni di bonus terme allegando agli articoli le foto delle Terme di Sciacca oggi avvolte dall’abbandono”.
“Da anni – conclude Catanzaro – denuncio periodicamente le gravi responsabilità dell’attuale governo su una questione così importante. Da da anni cerco invano di dialogare con il governo regionale affinché possa esserci una soluzione per la ripresa, ma solo proclami e tante false promesse. Non so più cosa pensare, Musumeci non spiega a noi, ma nemmeno ai cittadini, perchè due gioielli come le Terme di Sciacca e Acireale siano oggi divorate dal degrado e dall’abbandono e quale sia la reale programmazione per rilanciarle Il risultato di una politica così dissennata e improvvisata è che il termalismo siciliano, fonte di sviluppo, lavoro e benessere, continua ad essere segnato da un immobilismo che equivale alla perdita di introiti e di immagine per l’intera isola”.
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