Last updated on 3 marzo 2021
Buona Scuola, ecco i numeri della Sicilia. La riforma voluta dal governo del premier Matteo Renzi ha dato il via libera all’assunzione di quasi 10 supplenti siciliani. Niente più precarietà, dunque per questi professori. È stato il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone a comunicare i dati riguardanti i precari siciliani, iscritti nelle liste ad esaurimento dell’Isola e gli idonei all’ultimo concorso a cattedre, assunti da settembre all’altro ieri. Si tratta di 9.803 immessi in ruolo, di cui 2.322 della provincia di Palermo, 2.182 di Catania in quella di Catania e 1.056 nel messinese.
«Mentre tanti chiacchierano, noi lavoriamo e alle chiacchiere rispondiamo con i fatti», dice il sottosegretario palermitano del governo Renzi. «Con la Buona Scuola, in appena tre mesi, abbiamo assunto circa 10 mila insegnanti siciliani, altrimenti destinati a un precariato che chissà quando sarebbe finito. E molti altri ancora saranno assunti grazie al concorso che bandiremo a partire dal prossimo mese». Per Faraone è «un colpo di spugna al precariato in una terra in stagnazione ormai da anni. Un’operazione epocale che mai nessun governo finora aveva tentato e portato a termine. Parliamo di circa 10 mila siciliani che adesso potranno farsi un mutuo, potranno avere garanzie previdenziali, potranno finalmente fornire una stabilità e una continuità nella didattica, senza produrre scossoni o tentennamenti nel rapporto con gli studenti».
I numeri
Agrigento 747
Caltanissetta 782
Catania 2.182
Enna 557
Messina 1.056
Palermo 2.332
Ragusa 777
Siracusa 738
Trapani 642
Nuove assunzioni saranno determinate dal concorso a cattedra che sarà bandito entro il 1° dicembre e che scandirà il 50% delle nomine in ruolo per il triennio 2016/18.
SOLDI. Nei prossimi anni arriveranno circa 600 milioni di euro destinati alle scuole. Queste le risorse per l’Isola previste dal Programma operativo nazionale (Pon) 2014/2020, circa venti milioni in piu’ di quanto assicurato dalla precedente tranche nella regione (580 milioni di euro Pon 2007/2013). I dati sono stati illustranti durante il seminario “I risultati della Programmazione 2007-2013 e il nuovo Programma Operativo Nazionale per la scuola 2014-2020”, a Palermo, a cui ha preso parte anche il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone. Queste somme serviranno per potenziare e migliorare il servizio offerto dal sistema scolastico nell’Isola: dal contrasto alla dispersione scolastica al miglioramento della qualità’ della didattica, dalla trasformazione delle scuole in civic center all’apertura anche in orario extrascolastico. Un’attenzione particolare sara’ rivolta agli interventi per l’edilizia scolastica innovativa e per gli ambienti digitali e i laboratori professionalizzanti. “Stiamo facendo un investimento ingente sulla Sicilia -ha detto Faraone- risorse per 600 milioni che spenderemo soprattuto per arginare il fenomeno della dispersione, la digitalizzazione e l’alternanza scuola-lavoro. Un grande investimento da parte del governo che si somma a quelli della Buona Scuola”. Faraone ha sottolineato l’importanza che queste risorse vengano spese “tutte e bene”. Poi, riguardo i dati “preoccupanti” sulla dispersione scolastica nel Mezzogiorno, il sottosegretario ha ribadito la necessita’ di un’istruzione piu’ flessibile e vicina alle imprese e al mercato del lavoro: “Dobbiamo garantire un’offerta differenziata ai ragazzi che studiano e che desiderano un’istruzione maggiormente tecnica e collegata alle imprese, la scuola deve essere flessibile. E poi dobbiamo investire sull’orientamento, dato che molti ragazzi sbagliano indirizzo di studi alle superiori o all’università’ incrementando cosi’ la dispersione”.
Comments are closed.