Ancora i cannoli che tornano nella storia della politica siciliana.
I fatti contestati dalla Guardia di finanza, sono riportati da Repubblica, e si riferiscono a quanto accaduto durante la recente edizione dell’Expo a Milano.
L’Agenzia delle Entrate, infatti, ha notificato al governatore Rosario Crocetta, come rappresentante legale della Regione Siciliana, una cartella da 600 euro, dopo che durante alcuni controlli nello spazio espositivo dell’Isola, non sono stati emessi due scontrini fiscali riguardanti proprio la vendita di cannoli. Scrive Antonio Fraschilla:
Il controllo della Fiamme gialle è scattato lo scorso 3 settembre e i finanzieri hanno scoperto la mancata emissione di almeno due scontrini nello spazio espositivo gestito dalla Regione all’interno del Cluster per la vendita di prodotti alimentari. “Abbiamo emesso 156 mila scontrini, forse quel 3 settembre per un momento si è inceppato il registratore di cassa”, dice Cartabellotta, che da tempo è in aperto scontro con la Presidenza e l’assessore all’Agricoltura Antonello Cracolici.
A chi toccherà ora pagare la multa? Al governatore Rosario Crocetta? Amaro il commento di Cartabellotta: «Al funzionario di turno in quella giornata. E dire che chi ha lavorato al bioCluster ha dato l’anima».
«Una multa per i cannoli venduti senza scontrino a Expo? No, anche i cannoli no… Vada per le multe che ricevo nonostante io non guidi, vada per quelle dei manifesti elettorali del Megafono indirizzate a me, ma per i cannoli no. È un dolce che non apprezzo…». Così ironizza il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, a proposito del verbale redatto dalla Guardia di finanza di Milano per due scontrini non emessi dalla Regione per la vendita di cannoli e dolci nel biocluster, lo spazio allestito a Expo 2015.
Crocetta aggiunge: «Comunque, non so nulla di questa storia». «Non capisco perchè abbiano inviato alla Presidenza della Regione questo verbale – conclude – C’era un responsabile del biocluster, eventualmente la multa va indirizzata a lui».
Ma quella dei cannoli è forse la polemica “minore” sul dopo Expo. I problemi sono tanti. C’è ad esempio un lungo elenco di creditori della Regione che non hanno visto neppure un euro per il contributo dato all’esposizione universale che si è conclusa a fine ottobre. L’assessore all’Agricoltura Antonello Cracolici ha nominato un nuovo commissario, Ignazio Tozzo, che ha il mandato di annullare tutti i contratti con i fornitori e i prestatori d’opera firmati dall’ex responsabile unico Dario Cartabellotta, per un valore complessivo di circa 2 milioni e mezzo di euro. A quel punto, con importi minori, gli impegni dovrebbero essere onorati secondo le norme del codice civile.
Tra i maggiori creditori, come riporta La Repubblica, c’è la Cg eventi (80 mila euro) per i lavori all’interno dei chioschi, la Sullivan, biglietteria aerea (63.300 euro), l’università di Milano (14 mila euro) e lo Iulm (40 mila) che ha “prestato” gli stagisti. Presenti nell’elenco due alberghi di Milano, Carlyle e Zurigo (6 mila euro in tutto), una società immobiliare che ha ospitato il personale a Milano (29 mila euro), la Cnbc Class (40 mila euro per nolleggio attrezzature audio-video), la “Musica e Suoni” che ha organizzato il concerto finale dei Tinturia a Expo (23 mila euro).
A soffrire di questo taglio ai fondi, anche e soprattutto i numerosi fornitori di generi alimentari. Tra i più grandi, troviamo la Condorelli, la Tomarchio, la Zappalà e la Marranzano, che ha fornito cannoli e prodotti tipici per un valore di circa centomila euro.
Intanto è arrivato il primo decreto ingiuntivo da parte della Manpower, la multinazionale fornitrice di personale al lavoro nel padiglione del bio-mediterraneo. La società c ha ottenuto dal tribunale di Milano un decreto ingiuntivo con una richiesta è di 506.732 euro.