Last updated on 10 marzo 2017
Nove dipendenti di Riscossione Sicilia in servizio a Catania sono indagati dalla procura etnea per abuso d’ufficio continuato in concorso. Sono accusati di avere favorito politici, tra cui tre deputati regionali, che avevano debiti col fisco cancellando un fermo amministrativo e chiudendo illecitamente procedure esecutive di pignoramento. Un danno all’erario regionale quantificato, secondo una prima stima, in circa 400.000 euro. Per loro il sostituto procuratore Fabio Regolo, avrebbe gia’ emesso il fine indagine.
L’indagine è partita da esposti presentati dall’attuale amministratore unico di Riscossione Spa, l’avvocato Antonio Fiumefreddo, che più volte ha denunciato, anche pubblicamente, presunte “agevolazioni illegittime” da parte di personale della società nei confronti di politici debitori col Fisco.
Ma i deputati in questione, Musumeci, D’Asero e Raffaele Nicotra, a fronte delle cinque segnalazioni fatte da Riscossione Sicilia, continuano a respingere ogni accusa, negando di avere ottenuto favori dai nove impiegati tra responsabili e semplici agenti per i quali il sostituto procuratore Regolo ha depositato il fine indagine. Per altri due deputati la Procura non ha trovato i riscontri.
“E’ la più grande corbelleria che abbia mai sentito. Tutto falso. Ma la vicenda mi preoccupa, visto che siamo vicini alle primarie del centrodestra”, ha dichiarato il presidente dell’Antimafia regionale Musumeci. “Sono un cittadino come tutti gli altri, che paga le tasse e le rateizza dal 2009. Pago persino quelle che potrebbero non essere dovute, come le multe per le migliaia di manifesti della campagna elettorale del 2012, che sono stati affissi in tutta la Sicilia e di cui mi sono fatto responsabilmente carico”. “Già una volta – aggiunge – sono stato buttato in pasto alla stampa per un debito rivelatosi in larghissima parte inesistente, come poi è stato riconosciuto dall’Agenzia delle Entrate, che lo ha sgravato. Non mi meraviglia perchè so che più si è esposti, maggiori sono le attenzioni. Tuttavia, in tutta questa vicenda il mio stupore consiste solo nel fatto che devo quasi difendermi perchè ho chiesto di rateizzare le cartelle, a differenza di chi le evade!”
“Non ho mai ricevuto nessuna istanza di pignoramento e quindi non avrei potuto beneficiare di alcun favore”, taglia corto il capogruppo del Nuovo centrodestra all’Ars Nino D’Asero, che spiega: “Ho rateizzato quanto dovevo alla Serit, così come consentito ad ogni cittadino e sto regolarmente pagando. Massima correttezza”.
“Respingo sdegnato ogni contestazione che arriva da Riscossione Sicilia, ormai diventata una vergogna sia in ambito regionale sia nazionale. Al tempo stesso, resto a disposizione della magistratura per qualsiasi chiarimento, consapevole di non avere commesso alcunché di illegale”. Lo afferma il parlamentare Pd all’Ars Raffaele Nicotra. “Non posso che manifestare disgusto – aggiunto l’esponente del Partito democratico – per l’atteggiamento tenuto da quanti, chissà perché quale arcano motivo, intendono creare mostri da sbattere in prima pagina. E mi riservo di adire le vie legali nei confronti di chi ha orchestrato questo attacco alla mia persona”.
Sarebbero stati cancellati tasse e tributi, ‘beneficiari ignari’ delle manovre illecite dei nove indagati per abuso d’ufficio, i dirigenti Gaetano Romano, di 58 anni, e Antonella Anello, di 56; l’operatore Giovanni Musmeci, di 60; e gli agenti Maria Letizia Idonea, di 55, Ermanno Sorce, di 56, Maria Letizia Sapuppo, di 44, Salvatore Torrisi, 52, Maria Grazia Furnari, di 47, e Giuseppa Giarratana, di 48.
Non ci sta il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone che giudica “gravi” le dichiarazioni di Crocetta, “nel tentativo di individuare sempre i buoni e i cattivi e di criminalizzare la Sicilia tutta: prima i forestali poi i poveri disabili. E, lui, ovviamente, unico puro. Rinnovo l’appello ai deputati di non farsi intimorire dalle valanghe di fango che arriveranno a causa delle prossime comparsate tv, che cercheranno di condizionare, in occasione del varo della legge regionale di stabilità, il voto libero dei parlamentari onesti”.
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