Caso beni confiscati. Ieri la commissione del Csm, organo di autogoverno delle toghe, è stata a Palermo per i primi incontri. La settimana prossima cominceranno le audizioni. La commissione è composta dal vicepresidente del Csm Giovanni Legnini, la presidente della prima commissione Paola Balducci, il segretario generale Paola Piraccini, il componente della prima commissione Pierantonio Zanettin, il presidente della sesta commissione Piergiorgio Morosini e il magistrato addetto alla segreteria Silvia Giorgi.
L’obiettivo è valutare se ci siano i presupposti per avviare procedure di trasferimento d’ufficio e dunque se arrivare alla formulazione di incolpazioni a carico dei magistrati indagati nello scandalo beni confiscati. Una possibilità che il vice presidente del Csm Giovanni Legniniritiene fondata. “Agiremo con rigore e tempestività – ha affermato -. Non voglio anticipare le proposte che farà la I Commissione, ma il presidente del Tribunale di Palermo ci ha trasmesso una forte preoccupazione derivante dal fatto che c’è sconcerto ed è necessaria serenità”. Ci ha colpito la difficoltà di ricostruire la mappa precisa degli incarichi conferiti agli amministratori giudiziari – ha poi aggiungo Legnini -.
Adesso la sezione è completamente azzerata: per i sequestri e le confische di beni a Palermo si riparte con giudici del tutto nuovi, con un doppio scambio tra la sezione Gip e le misure di prevenzione.
La sortita palermitana del Csm è giunta due settimane dopo che al Palazzo di Giustizia del capoluogo siciliano è esplosa la bufera che ha coinvolto la Sezione Misure di prevenzione che ha visto indagati quattro magistrati, tra cui la sua ormai ex presidente Silvana Saguto. La Polizia Tributaria, intanto, sta analizzando i conti correnti del giudice Silvana Saguto e dell’avvocato Gaetano Seminara Cappellano alla ricerca dei soldi, si ipotizza, che l’amministratore giudiziario potrebbe aver girato al giudice per ringraziarla degli incarichi affidati. Emerge comunque che a parenti e amici sono stati affidati incarichi per cinque milioni di euro.
NUOVI AMMINISTRATORI GIUDIZIARI. I primi amministratori giudiziari nominati dal nuovo presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, Mario Fontana sono Isabella Giannola, che fu la prima donna prefetto in Sicilia, già vicedirettore del Cesis, l’organismo di coordinamento dei Servizi segreti, e Antonio Coppola, civilista. L’ex prefetto si occuperà della gestione del patrimonio della famiglia Rappa, valutato circa 800 milioni, Coppola seguirà l’amministrazione dei negozi Bagagli. Delle due gestioni si occupa- va fino a pochi giorni fa solo l’avvocato Walter Virga, 35 anni.
IL PREFETTO. Al vaglio degli inquirenti di Caltanissetta è finita anche la posizione del prefetto di Palermo, Francesca Cannizzo. Verifiche sarebbero in corso, in particolare, sul contenuto di alcune sue conversazioni intercettate con l’ormai ex presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, Silvana Saguto, indagata per corruzione aggravata, induzione alla concussione, abuso d’ufficio e, in concorso col padre, per riciclaggio. Gli accertamenti sul ruolo del prefetto ruoterebbero attorno al rafforzamento della scorta al magistrato decisa a seguito della notizia, rilanciata lo scorso 22 maggio da alcuni siti web e agenzie, che la mafia voleva morta la Saguto e un’altra ”toga”, Renato di Natale. I magistrati di Caltanissetta sospettano che si sia trattato di un’operazione costruita a tavolino.
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