“Da quello che ho letto negli ultimi giorni io sarei stato accusato di aver ricevuto dei favoritismi da alcuni dirigenti di ‘Riscossione Sicilia‘ e quasi stento a credere a questo vile attacco politico che sto subendo”.
A dichiararlo è stato il deputato al parlamento europeo Nello Musumeci nel corso di una conferenza stampa organizzata nella sede provinciale dell’Ars di Catania in merito all’accusa di favoreggiamento nei confronti di 3 parlamentari regionale e nove dirigenti di Riscossione Sicilia.
“Il mio rapporto – ha continuato – con Riscossione Sicilia è sempre stato di tipo burocraticoprincipalmente per quanto riguarda la possibilità di rateizzare il pagamento dell’ingente opera di affissione di manifesti che ho personalmente effettuato. Ho sempre pagato tutto come semplice cittadino e non come deputato europeo o regionale e sono qui proprio per mostrare tutte le carte con la massima limpidità è trasparenza”.
“Ho ragionato a lungo – ha affermato Musumeci – ed ho immaginato due ipotesi di questo ingiustificato attacco che ho ricevuto. La prima rimanda ad un mio intervento, di qualche mese fa, al parlamento regionale dove chiedevo la chiusura proprio di Riscossione Sicilia perché preoccupato degli ingenti costi di mantenimento della stessa. La seconda ipotesi è invece prettamente di natura politica poiché la mia figura sta iniziando ad essere vista come quella di un avversario politico per le elezioni di ottobre e quindi comincio a diventare «scomodo»”.
“Quando si è più esposti – ha sottolineato – è normale che si finisce per diventare dei bersagli. La politica non è un luogo per santi o per diavoli, è un luogo per persone per bene e per mascalzoni. Io non accetto che la lotta politica venga effettuata sul terreno della calunnia e dei colpi bassi utilizzando strumenti, come è Riscossione Sicilia, soltanto per riabilitare la nullità dell’esistenza di un governatore che questa terra ricorderà come il peggiore avuto nella storia della sua autonomia. E siccome io potrei essere un avversario diretto del Presidente della Regione già molti si sono mobilitati per mettere in cattiva luce la mia posizione. Crocetta sta diventando la «mafia dell’antimafia»”.
“I grillini, che fanno i «compari» in questo sporco gioco, non hanno capito che la prossima puntata sarà dedicata a loro perché quel sistema di potere deve rimanere in piedi anche nel mese di ottobre quando si andrà a votare. Con tanta amarezza ed altrettanta serenità voglio dire che se pensavano di buttare fango sulla mia persona hanno sbagliato. Non si può tollerare di neutralizzare un avversario politico attraverso questi stratagemmi”.
“Sono disposto a mostrare le mie carte a chiunque ne abbia il bisogno e soprattutto ai vertici di Riscossione Sicilia per far capire a tutti, nella massima trasparenza, la mia reale posizione in tutta questa storia – ha concluso il deputato Nello Musumeci – che può solo nuocere alla politica della nostra regione”.
Nel pomeriggio il governatore Rosario Crocetta a Catania ha partecipato all’inaugurazione della sede locale di Riparte Sicilia, il movimento politico di cui è leader. Sulla vicenda il presidente della Regione è stato sibillino pronunciando pochissime parole: “Trovo singolare che far pagare le tasse sia un complotto politico….! – afferma mentre si fa largo per entrare in ascensore -. Che devo giudicare? C’è un’inchiesta che non ho fatto io, a meno che i magistrati non abbiano fatti un complotto politico…ma questa è una follia”.
Con Crocetta a Catania c’era anche l’amministratore di Riscossione Sicilia, Antonio Fiumefreddo: “Se qualcuno dei deputati si sente infangato perché non ha pagato le tasse vuol dire che siamo tornati ad un’etica della vita pubblica. Non esiste un censo esattoriale che divide amici da nemici, o meglio, non esiste da quando amministro io Riscossione Sicilia. Evidentemente in passato è esistito”.
Parlando, invece, di politica e della possibilità di nuova giunta di governo a Palazzo d’Orleans, Crocetta: “Dobbiamo valutarlo insieme. Siamo una coalizione e io sono fedele a chi in questi anni è stato insieme al governo e rispetterò il patto di coalizione con le forze politiche. Non sarò mai io a rompere con gli alleati, perché io sono di parola”.
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