Last updated on 8 marzo 2022
Cateno De Luca, stamattina con una lettera indirizzata al segretario generale e al presidente del Consiglio Comunale ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di Sindaco della Città di Messina.
Dimissioni Cateno De Luca: motivazioni entro il 6 febbraio
“Le motivazioni saranno rese note prima non oltre il prossimo 6 febbraio”, si legge nel documento. De Luca ha firmato la nota di dimissioni alla rada San Francesco, dove prosegue la sua protesta, per manifestare il proprio dissenso contro la norma che prevede l’obbligo del green pass rafforzato per l’attraversamento dello Stretto. Nei giorni scorsi De Luca ha annunciato di volersi candidare alla presidenza della Regione siciliana.
“Ho mantenuto l’impegno. Avevo detto che oggi avrei consegnato le mie dimissioni da sindaco e l’ho fatto. Le mie dimissioni sono state protocollate”. ha detto il sindaco di Messina, Cateno De Luca, che da ieri mattina occupa pacificamente la rada San Francesco per protestare contro l’obbligo di green pass rafforzato per attraversare lo Stretto di Messina. Le dimissioni da sindaco erano state annunciate già nelle scorse settimane dal primo cittadino pronto a candidarsi alla Presidenza della Regione siciliana.
“Avrei preferito passare la notte a casa mia con la mia famiglia e che non venisse messa in discussione una sacrosanta prerogativa, quella della continuità territoriale – dice adesso De Luca -. Ma continuiamo questa battaglia e se non arriveranno risposte da Roma siamo pronti ad alzare il livello della nostra protesta”, ha concluso.
La sfida a Musumeci
“Il presidente della Regione ha mandato ieri sera una nuova nota al ministro Speranza minacciando azioni eclatanti se entro stasera non si sblocca la situazione sulla Stretto. Ha fatto bene anche se in ritardo. Verrà qui a dormire con me?”. A dirlo durante una diretta Facebook è Cateno De Luca, sindaco di Messina, che da ieri si è accampato alla rada San Francesco per protestare contro l’obbligo di green pass rafforzato per attraversare lo Stretto. Una protesta “pacifica”, spiega, senza nessun blocco per evitare che “le azioni eclatanti possano oscurare le nostre ragioni”. Anche se, avverte, in mancanza di risposte da Roma “siamo pronti ad alzare il livello della protesta”. Dopo aver trascorso la notte in una tenda il vulcanico primo cittadino lancia la sua ‘sfida’ al governatore.
“Nello, noi un’altra tenda la procuriamo subito, non pretendo certo che tu dorma con me. Anzi, ti cedo il posto, questo posto compete a te: tu sei il presidente della Regione e io il sindaco di Messina pur se dimissionario. Tocca a te prendere queste posizioni a cospetto dello Stato che sta cancellando la nostra autonomia e relegando nel dimenticatoio il sangue versato per arrivare al nostro Statuto speciale”. E a proposito del faccia a faccia previsto a Catania tra il governatore e il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, De Luca aggiunge: “Si vedono per definire le loro faide interne, certamente non per venire da noi a prendere una posizione ufficiale e protestare insieme. Sarebbe bello perché quando si tratta di prerogative del popolo siciliano non ci sono colori politici”.
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