Last updated on 7 marzo 2021
Canoni di estrazione più contenuti, più semplici da calcolare, maggiore celerità negli adempimenti, certezza di introiti per la Regione poiché impossibile eludere il canone fissato su parametri certi. È questo il senso di un emendamento approvato oggi dalla III Commissione nell’ambito dei lavori preparatori della Legge di Stabilità che andrà prossimamente in aula.
Gli operatori del settore estrattivo nei giorni scorsi avevano manifestato a Palermo lamentando la complessità e la farraginosità delle regole per il pagamento degli oneri di cava e chiedendo una riforma organica del settore, ed il varo di regole certe e chiare che sostengano l’economia che si muove attorno alla estrazione ed alla commercializzazione del marmo e dei materiali lapidei di pregio.
Un primo risultato è stato raggiunto stamani. Ne ha dato notizia il deputato regionale Girolamo Fazio, il quale durante un incontro con gli operatori si era impegnato con altri colleghi a riscontrare le richieste avanzate.
La III Commissione Attività produttive ha revisionato la normativa della disciplina per il pagamento dei canoni di produzione delle cave approvando un articolato emendamento che dispone, tra le altre cose, un procedimento di calcolo del canone semplificato (legato alle dimensioni del bacino estrattivo ed ai volumi estrattivi, parametri già indicati all’atto della concessione, quindi già in possesso degli uffici regionali). L’emendamento è stato approvato nella stesura che, duranti i lavori di produzione di un ddl sulla stessa materia di cui Fazio era primo firmatario, aveva già proposto le modifiche oggi accolte dalla III Commissione ma reca tabelle di applicazione dei canoni più favorevoli alla categoria dei cavatori, senza però alterare i criteri di semplificazione introdotti .
I canoni di produzione sono destinati per il 50 per cento al comune in cui ricade l’area di cava e per il 40 per cento all’Assessorato regionale dell’energia e dei servizi di pubblica utilità. Parte degli introiti destinati ai comuni saranno destinati ad opere di recupero ambientale e, elemento di novità, al recupero dei beni confiscati alle organizzazioni criminali. Inoltre, del gettito destinato alla Regione metà sarà destinato a sostenere il comparto estrattivo attraverso studi e ricerche di settore, monitoraggio e vigilanza, potenziamento delle risorse umane assegnate all’Assessorato per aumentare la sorveglianza, controllo e lotta all’abusivismo in campo estrattivo.
Il rimanente 10 per cento viene destinato alla lotta all’abusivismo edilizio. Somme che andranno a costituire un fondo di rotazione per concedere ai Comuni anticipazioni senza interessi sui costi relativi agli interventi di demolizione delle opere abusive e di ripristino dello stato dei luoghi.
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