Chiesa e soldi, nuovo scandalo. Dopo il caso di Trapani, un altro caso a Mazara del Vallo. Il vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero, è indagato a Marsala per appropriazione indebita. A Mogavero, ex sottosegretario della Cei, è stato notificato oggi un avviso di garanzia. Indagato anche don Franco Caruso, ex economo della stessa Diocesi, il cui incarico non è stato più rinnovato da Mogavero quando questi, tra aprile e maggio 2014, si è accorto dei notevoli debiti accumulati negli ultimi anni dalla Curia. A Mogavero è contestata l’appropriazione di 180 mila euro. Indagato anche don Franco Caruso, ex economo della stessa Diocesi, il cui incarico non è stato più rinnovato da Mogavero quando questi, tra aprile e maggio 2014, si è accorto dei notevoli debiti accumulati negli ultimi anni dalla Curia. Don Franco Caruso, attualmente parroco a Santa Ninfa (Tp), è accusato anche di malversazione. A Mogavero si contesta di essersi appropriato di circa 180 mila euro, con accredito di somme sul proprio conto corrente e di assegni tratti in proprio favore dai conti correnti intestati alla Diocesi di Mazara. A don Franco Caruso, invece, di essersi appropriato di oltre 120 mila euro mediante il prelievo di somme in contanti, nonché con l’emissione in proprio favore di assegni tratti sui conti correnti della Diocesi. La malversazione, inoltre, è contestata all’ex economo della Curia in quanto, delegato a operare sui conti correnti della Diocesi e avendo la disponibilità delle somme erogate dalla Cei, invece di destinare il denaro a interventi caritatevoli, avrebbe speso oltre 250 mila euro per altre finalità. Parte di questo denaro sarebbe finito a don Vito Caradonna, prete marsalese sospeso a divinis dopo una condanna per tentata violenza sessuale su un uomo e attualmente sotto processo, a Marsala, per circonvenzione di incapace. L’indagine su Mogavero e Caruso, coordinata dal procuratore Alberto Di Pisa, è stata svolta dalla Guardia di finanza. Mogavero è noto per le battaglie condotte a favore dei migranti e contro la mafia.