Venga spostata da Roma in Sicilia la sede della costituenda agenzia per la Coesione territoriale”. Così i parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle che hanno appena presentato una mozione all’Ars e, contemporaneamente, stanno coinvolgendo tutti i comuni siciliani affinché seguano l’esempio del comune di Regalbuto e presentino la stessa proposta di delibera.
In soccorso dei colleghi siciliani anche i deputati alla Camera del Movimento. “E’ fondamentale strutturare un ponte culturale tra l’Europa e la Sicilia – afferma la prima firmataria dell’atto parlamentare, la deputata Angela Foti – al fine di un utilizzo ottimale dei fondi europei, considerati soprattutto gli evidenti problemi riscontrati nel recente passato circa la qualità e la quantità nell’ utilizzo dei fondi nelle regioni del sud del Paese ed in particolare in Sicilia, con ripercussioni negative sui territori e sui cittadini”.
L’agenzia, infatti, ha il compito di rafforzare l’azione di programmazione e coordinamento degli investimenti finanziati dai fondi strutturali e di investimento europei e dal fondo per lo sviluppo e la coesione. “Proprio come è già accaduto con l’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati alla criminalità organizzata, che ha sede principale a Reggio Calabria, – conclude Foti – anche in questo caso chiediamo venga rispettata la politica di decentramento e delocalizzazione in un territorio in cui ne risulta necessaria la presenza”.
Intanto, come denunciato più volte nei giorni scorsi da ilmattinodisicilia.it , cinquecento milioni, forse di più, rischiano di andare in fumo. Il governo, nella legge di stabilità al Senato, prevede di utilizzare i fondi europei non impegnati del Pac (piano azione e coesione) per coprire gli sgravi contributivi da concedere alle imprese di tutt’Italia. L’assessore al Turismo Cleo Li Calzi, attraverso il suo profilo Facebook, lancia un appello a tutti i parlamentari siciliani “affinché presentino emendamenti, prima della scadenza, che evitino il dirottamento dei fondi”. Un appello raccolto dal senatore Beppe Lumia che oggi ha depositato un emendamento che dovrebbe limitare gli effetti della legge: al momento è previsto che vengano sottratti alla Sicilia tutti i fondi non impegnati entro il 30 settembre, la proposta di Lumia sposta in avanti la data al 30 novembre. In ogni caso, la Regione rischia di veder svanire altre risorse e di vedere peggiorare una situazione economica già difficile.
Non si ha ancora traccia del disegno di legge di bilancio che la giunta era chiamata ad approvare entro il 30 settembre e senza il quale l’Ars non può deliberare l’esercizio provvisorio. L’assessore all’Economia Alessandro Baccei ha annunciato un mutuo da due miliardi per la Sanità, ma la relazione sul prestito ancora non c’è e probabilmente salterà la seduta della commissione Finanze prevista per domattina.