L’obiettivo è contrastare il monopolio nel traghettamento verso le isole Eolie che sta causando danni e disservizi ai residenti ed ai turisti. Così i rappresentanti di Consumatori associati si sono rivolti alla Commissione europea, direzione generale della Concorrenza, per fare aprire una procedura di infrazione per illegittimi aiuti di Stato, contrastanti con il libero mercato. Ma non solo.
E’ stata predisposta una class action in cui si chiede la condanna dello Stato e della Regione Siciliana ad un risarcimento di 150 milioni di euro per indennizzare i 150mila residenti delle isole minori almeno con una somma di 10mila euro ciascuno.
A illustrare l’esposto, dove si spiega l’illegittimità della situazione di monopolio che si è venuta a creare nella gestione dei servizi di traghettamento da Sicilia e Sardegna verso le Isole Minori, sono stati, nel corso di una conferenza stampa, Ernesto Fiorillo, presidente nazionale di Consumatori associati, associazione da oltre 10 anni consulente della Commissione Europea, ed il magistrato Angelo Giorgianni.
In particolare viene contestata l’acquisizione della Siremar da parte del Gruppo Morace – Franza, e la relativa posizione sul mercato di riferimento, oltre la violazione della normativa europea in tema di libera navigazione verso le Isole Minori. “Il Monopolio si è consolidato nell’indifferenza delle Istituzioni, – sottolinea Fiorillo – malgrado i danni che subiscono gli utenti del servizio, soprattutto quando si è passato da un servizio integrato, navi-aliscafi che avrebbe garantito maggiore funzionalità, con l’uso sostitutivo di tutti i mezzi per far fronte ad avarie, condizioni meteo marine avverse, corse insufficienti rispetto ai passeggeri, ad una netta divisione dei servizi. Le risorse pubbliche che ricevono le compagnie di navigazione imporrebbero un servizio di qualità ed a prezzi competitivi. La convenzione del 12 aprile 2016 tra Ministero delle Infrastrutture ed SNS (oggi Liberty Lines e Siremar) prevede un corrispettivo di 55.694.895 euro annui sino all’11 aprile 2028, a cui si aggiungano 46.828.251,5 euro (iva esclusa) per servizi integrativi affidati dalla Regione Siciliana. Per i Trasporti marittimi in Sicilia quindi Stato e Regione corrispondono annualmente agli armatori 102.523.146,5 euro, che continuano ad utilizzare anche vecchi natanti dell’ex Siremar, addirittura acquistati con la previsione di prezzo differito della cessione del ramo cabotaggio”.
Secondo i firmatari dell’esposto, nonostante questo enorme dispendio di risorse economiche si continua a navigare con mezzi tecnicamente inidonei, che determinano continui disservizi, con natanti in ritardo, fermi per avaria, vecchi di trent’anni e fatiscenti dove è stata anche segnalata la presenza di amianto, per non parlare delle corse soppresse con immaginabili effetti sugli utenti del servizio e sull’economia turistica. Nelle Eolie in questi anni sono nati Comitati spontanei di cittadini, che hanno evidenziato i disagi dell’essere isolani, denunciando i disservizi nei collegamenti.
Tra questi è attivo il Comitato per i Trasporti che vede con favore l’iniziativa. “Sulla base della disciplina contrattuale sarebbe stata doverosa ed indifferibile – dice Fiorillo – l’attivazione da parte della Regione e dello Stato delle procedure per accertare la eventuale sussistenza dei presupposti per la risoluzione del rapporto per inadempimento della Società ai sensi dell’art. 14 della Convenzione, prevista per ‘il ‘continuo e grave decadimento del servizio” e per “l’esercizio delle linee con navi non riconosciute idonee”.
A mettere fine a questa situazione non sono bastati – è stato ricordato anche – tutti i recenti provvedimenti, tra cui la sentenza del Consiglio di giustizia Amministrativa che ha dichiarato illegittima una tratta per violazione della normativa comunitaria, le interrogazioni Parlamentari e in ultimo la segnalazione della Authority Italiana Antitrust in materia di servizi di cabotaggio marittimo.
“Il Cga si è occupato delle linee di interesse regionale – spiega Angelo Giorgianni, promotore con Consumatori associati dell’esposto – e con sentenza, ha ordinato la trasmissione di tutti gli atti di causa, alla Procura di Trapani nonché alla Commissione europea – Direzione generale della concorrenza e all’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Il Consiglio di giustizia amministrativa ha peraltro rilevato, con riferimento alla base d’asta di ogni bando di gara per i Collegamenti marittimi, che la compensazione (contributi) non deve eccedere quanto necessario per coprire i costi, tenendo conto sia degli introiti che si ricavano dal servizio che di un margine ragionevole di utile. Attraverso l’erogazione di risorse pubbliche a singole imprese si potrebbero realizzare veri e propri aiuti di Stato, distorsivi della concorrenza. Tutto ciò in violazione della normativa europea e dei principi fissati dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia UE, e potrebbe determinare l’invalidità del bando e nell’insieme della procedura”.
In atto pare che ci sia solo la presa di posizione del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci che ha disposto, con urgenza, un’indagine sui disservizi nei trasporti marittimi con le isole minori. “L’indagine, che sarà condotta dai funzionari dell’assessorato alle Infrastrutture, punta ad accertare eventuali inosservanze contrattuali da parte delle compagnie preposte ai collegamenti con le isole. Crediamo, peraltro, che aprendo il mercato alla concorrenza reale, – dice il presidente di Consumatori associati – si eviterebbe uno sperpero di denaro, garantendo un risparmio alle finanze pubbliche e benefici agli utenti, in termini di qualità del servizio e di onerosità dei prezzi”. “Gli effetti perversi di un monopolio senza controllo, nei collegamenti per le Isole Eolie, – conclude Giorgianni – ancora una volta sacrificano e mortificano il diritto degli Eoliani alla mobilità, garantito anche tramite la difesa della continuità territoriale”.