“Il blocco dei pagamenti del biologico è un disastro senza precedenti”. Lo afferma il presidente regionale della Coldiretti, Alessandro Chiarelli, al termine dell’audizione della Terza commissione all’Ars, Attività produttive, che si è svolta stamani e alla quale ha partecipato l’Assessore regionale dell’Agricoltura, Antonello Cracolici.
La Sicilia rischia non solo di perdere il primato produttivo assoluto nel biologico ma si prospettano delle conseguenze catastrofiche per il comparto se non si mettono in atto subito tutti gli atti amministrativi e giuridici per trovare una soluzione, illustrati dall’assessore. Gli agricoltori che ahhno ricevuto contributi per le coltivazioni biologiche, a casusa dei ritardi della Regione, dovrebbero da restituire i fondi, per un totale di 320 milioni.
Sulla paventata restituzione delle somme già percepite – aggiunge Chiarelli – prendiamo atto di quanto ha affermato Cracolici, che non vi sono atti giuridici per imporla in quanto è in corso la sospensione che riguarda anche dell’erogazione delle nuove annualità e quindi si attende l’esito di quanto sarà messo in campo per risolvere dal punto di vista giuridico tutte le vicende. Auspichiamo che ci possa essere un’apertura anche per le aziende che sono rimaste fuori. Prendiamo atto inoltre dell’annunciata convocazione dei tavoli di partenariato”.
Ma l’assessore Cracolici, intervenendo nel corso dell’audizione, getta acqua sul fuoco: “Non apriamo l’ombrello prima che piova. Sgombriamo il campo da ogni dubbio: sui contributi del Psr per il biologico non c’è nessuna procedura di restituzione delle somme già erogate, ma deve essere individuata una soluzione per sbloccare i fondi del 2015 che invece sono statti congelati”.
“L’amministrazione si tutelerà in tutte le sedi per evitare che si crei un danno agli agricoltori siciliani oltre che un colpo al cuore del ‘bio’, che oggi è un grande successo per la Sicilia che è la prima regione in Europa per estensione territoriale di coltivazione biologica, con i suoi circa 250.000 ettari. Nel nuovo Psr, che da febbraio diverrà operativo, si prevede una ulteriore estensione di 50.000 ettari di biologico”.
“Faremo di tutto per garantire i diritti di coloro che hanno ottenuto i contributi – ha proseguito Cracolici – e lavoreremo per trovare soluzioni anche per chi è stato escluso dal precedente bando. Abbiamo sempre agito nel rispetto delle regole comunitarie. Il nostro obiettivo è quello che è scritto nel Psr: incentivare l’agricoltura biologica in Sicilia”.
“Le parole dell’assessore Cracolici, a nostro avviso, non sono rassicuranti”. Così le due parlamentari Cinquestelle Valentina Palmeri e Angela Foti, intervenute durante l’audizione.
La deputata Palmeri, adesso, presenta anche un’interrogazione parlamentare indirizzata all’assessore all’Agricoltura, e lamenta superficialità da parte della Regione nell’individuare una soluzione concreta e urgente alla vicenda. “E’ sconcertante l’approssimazione della Regione per il modo in cui il settore del biologico viene trattato, – afferma la deputata – un settore che, invece di essere incentivato, nei fatti viene ostacolato dalla cattiva amministrazione e dalla burocrazia”.
Il gruppo parlamentare M5S, inoltre, continua a chiedere vengano individuati e sanzionati i responsabili diretti. “Il senso di impunità, dilagante nella pubblica amministrazione, è probabilmente una delle principali cause dello sfacelo cui assistiamo”, lo afferma la portavoce Cinquestelle Angela Foti. “Tutta questa vicenda – sostiene Foti – mette in luce l’inconsistenza di questo governo. L’instabilità politica ed il continuo cambio di poltrone negli assessorati stanno creando danni enormi”.
Sempre durante l’audizione di questa mattina, l’assessore Cracolici ha detto che la sospensione dei pagamenti è diventato atto dovuto a seguito del pronunciamento del Tar. “Il problema – concludono la due parlamentari – è che la sospensione dei pagamenti è avvenuta soltanto a dicembre, mentre la sentenza risale al mese di marzo. In questo lasso di tempo, la Regione ha chiesto un atto di conferma-impegno alle ditte, arrecando loro ulteriori danni visto che le aziende si sono trovate ad anticipare somme per l’acquisto di macchinari ed attrezzatura”.
Nel frattempo, l’Unione allevatori si è dimostrata disposta al dialogo e continua a chiedere lo scorrimento della graduatoria ed un accordo transattivo.