“L’Italia può diventare l’hub energetico del Mediterraneo. Tutte le interconnessioni internazionali che sono state costruite per importare energia e che tutt’ora funzionano soprattutto dal lato dell’import, sempre di più lavorano anche in export. Due esempi: le connessioni con la Grecia e con Malta”.
Lo dice al Corriere della Sera Matteo Del Fante, amministratore delegato di TERNA, che alla domanda se ci siano ancora colli di bottiglia nella rete elettrica italiana risponde: “Con l’entrata in esercizio un mese fa del nuovo collegamento Sorgente-Rizziconi tra Sicilia e Calabria è stato eliminato l’ultimo collo strutturale. Esistono però ancora dei rafforzamenti da fare su alcuni nodi della rete elettrica, dei quali ci stiamo occupando in un quadro di assoluto cambiamento. L’aumento della produzione rinnovabile, che causa maggiore instabilità sulla rete perché’ non è programmabile, crea necessità di nuovi interventi che a loro volta portano risparmi al sistema mettendo in connessione aree diverse. Nello stesso modo gli stessi interventi se portati da scala nazionale a scala internazionale portano a risparmi di sistema a livello europeo”. E sui nodi da rafforzare spiega: “Alcuni riguardano i collegamenti con le isole principali. Dopo aver connesso la Sardegna nel 2012 e la Sicilia nel 2016, intendiamo chiudere con Capri nel 2017 e affrontare seriamente, anche se non e’ geografia italiana, il collegamento che attualmente c’è con la Corsica, che è molto vecchio e con cui esportiamo elettricità verso il territorio francese. Poi ci sono dei rafforzamenti da fare tra Toscana e Nord Italia, bisogna finire la dorsale sudadriatica e le linee Veneto-Friuli Venezia Giulia verso la Slovenia”.
Quanto agli investimenti, “abbiamo un piano di sviluppo che prevede 6,6 miliardi di euro – sottolinea Del Fante -. I nostri investimenti quando vengono approvati oltre al costo devono presentare una valutazione tecnica del risparmio e dei benefici per il sistema. Ci deve essere un rapporto superiore all’1,5 tra i benefici generati e i costi. La connessione con la Sicilia è costata circa 700 milioni e genera risparmi annui stimati in 600 milioni. Per le isole troppo piccole o troppo lontane, per le quali è economicamente inefficiente il collegamento abbiamo il programma “Smart island”. Al Giglio, Giannutri e Pantelleria abbiamo avviato progetti innovativi che combinano la produzione da fonte rinnovabile a sistemi per l’accumulo dell’energia e soluzioni hi-tech per la gestione della domanda”. Sul fronte internazionale “abbiamo 25 linee operative – prosegue l’ad di TERNA -.
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