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Comuni in dissesto, Cisl Sicilia: “A rischio Città metropolitane e Liberi Consorzi”

Sono 28 i Comuni siciliani in dissesto finanziario, 35 in predissesto ma per la CISL il rischio di un ‘contagio’ è elevato e potrebbe coinvolgere anche le Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina e i Liberi Consorzi. A lanciare l’allarme è il il segretario generale CISL Sicilia Mimmo Milazzo al meeting organizzato dalla Cisl Sicilia, dal titolo “Comuni in dissesto: come uscirne e come prevenire la patologia”.

Punto di partenza del convegno il volume edito dal Centro studi enti locali di San Miniato (Pisa), Le fasi della crisi dell’ente locale, curato da Riccardo Compagnino, esperto di contabilità pubblica e consulente della Cisl Sicilia per le politiche finanziarie e di bilancio; Andrea Mazzillo, commercialista ed ex assessore al Bilancio della giunta Raggi, a Roma e Nicola Tonveronachi, ceo del Centro studi toscano. Oltre a Mimmo Milazzo, segretario generale regionale Cisl, erano presenti anche Mario Emanuele Alvano, segretario generale dell’Anci Sicilia e Ignazio Ganga, segretario confederale nazionale Cisl.

“La popolazione dei Comuni siciliani in dissesto o in predissesto finanziario supera l’1,4 milioni di abitanti, parliamo quindi di una situazione difficile che desta molta preoccupazione – commenta Milazzo -. Si rischia anche che le tre Città metropolitane siciliane e i Liberi Consorzi si possano aggiungere a questa lista di Comuni a causa dei tagli nazionali con il prelievo forzoso. La difficoltà degli Enti locali in Sicilia va affrontata dunque in maniera organica e incisiva con una visione prospettica di un governo delle Autonomie locali che tenga conto delle peculiarità territoriali tenendo conto della tenuta finanziaria nei conti di questi Enti. La gestione commissariale delle ex Province è stata non positiva e quindi ben venga il recepimento della Legge Delrio che deve dare organi di governo a questi Enti che al momento non possono nemmeno predisporre un bilancio preventivo e rischiano il dissesto come la provincia di Siracusa – aggiunge Milazzo -. Il dissesto significa mettere mano alla dotazione organica, con la messa in mobilità del personale, e l’aumento della tassazione locale, alzando le tasse comunali e provinciali ai cittadini offrendo meno servizi. Sarebbe un dramma sociale che accentuerebbe la povertà nel nostro territorio”. 

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