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Concorsi nella sanità in Sicilia. Quanti sono i posti? Cinquemila o cinquecento…?

C’è ancora grande confusione sulle assunzioni programmate nella sanità siciliana: cinquemila nuovi contratti, che però secondo alcuni osservatori non saranno tali.  Lo spiega Repubblica: Tolti i posti riservati a stabilizzare i precari, depennati quelli garantiti a chi già lavora fuori provincia o oltre lo Stretto, esaurite le vecchie graduatorie bloccate dal 2012, secondo i sindacati  non resteranno che le briciole. “Duecentocinquanta posti” per  Renato Costa della Cgil Medici. “Tra il 5 e il 10 per cento di quelli totali”, per Cimo, Cisl medici e Uil Funzione pubblica.
“L’assessorato — dice Enzo Tango della Uil Funzione pubblica — ha chiesto una nuova ricognizione dei posti agli uffici di Asp e ospedali. E nel frattempo è stata fissata al 31 dicembre la deadline per la proroga dei contratti a tempo già in essere”. In sostanza le aziende hanno tempo fino alla fine dell’anno per ricoprire i vuoti. E anche le risorse finanziarie potrebbero non essere sufficienti: “Diamo atto dello sforzo dell’assessore per mettere ordine tra norme nazionali stringenti — dice Angelo Collodoro, vicesegratario Cimo — ma i direttori generali dovranno fare di necessità virtù cercando un equilibrio tra la spesa per le assunzioni e il pareggio di bilancio”.

Uno dei nodi critici sono i precari: “Ci troveremo a gestire 250 nuove assunzioni — attacca Renato Costa della Cgil medici — e duemila licenziamenti dei precari che sono stati assunti dopo il 2010 e non hanno maturato i tre anni di anzianità entro il 2013”.

Difendono Gucciardi con una nota congiunta tutti i direttori generali delle Asp siciliane:

“Con stupore abbiamo assistito nelle ultime 48 ore a un susseguirsi di dichiarazioni di dirigenti sindacali e commenti da parte di alcuni organi di stampa, che in maniera concentrica, hanno preso di mira l’operato dell’assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi. In una regione come la Sicilia, accusata spesso di essere la terra del “non fare”, si addita quasi all’untore chi invece vuole dare una svolta decisa alla sanità che quest’isola attende da decenni.

Insieme alla doverosa solidarietà all’assessore alla Salute e all’uomo Gucciardi, per una serie di attacchi, a nostro parere a volte strumentali, confermiamo subito che i posti annunciati nelle nuove piante organiche delle aziende sanitarie e ospedaliere della Sicilia ci sono tutti, e saranno tutti a tempo indeterminato.

In merito poi alle procedure di reclutamento l’Assessore alla Salute non può che rispettare la disciplina vigente in materia, che prevede prima la ricollocazione di eventuali esuberi, poi l’utilizzo di graduatorie valide su posti vacanti di vecchia istituzione (attivabili tempestivamente), la mobilità e per ultimo il concorso pubblico.
Contestualmente le aziende potranno attivare la stabilizzazione dei precari in possesso dei requisiti di legge, nel limite massimo del 50% delle risorse assunzionali. Le linee di indirizzo regionali risultano formulate nel rispetto di tali norme.

In pochi mesi è stato messo in moto nel rispetto delle indicazioni previste dal decreto Balduzzi, e prevedendo per la prima volta una temporalità, un meccanismo che lascerà il segno nella sanità siciliana, attraverso le linee guida, l’approvazione degli atti aziendali e la rideterminazione delle piante organiche.
Certo poi, le procedure, le autorizzazioni, i pareri, spostano in avanti di settimane i diversi passaggi burocratici, ma al traguardo, state tutti certi, ci arriveremo.

Ci si dimentica invece che i nostri ospedali e i nostri servizi territoriali da oltre sei anni devono fare i conti con il blocco delle assunzioni imposto dal governo nazionale, che solo in parte, e spesso sotto la nostra responsabilità anche contabile, abbiamo potuto ovviare con assunzioni a tempo determinato di personale medico e infermieristico.
Adesso potremo non solo coprire tutti i nuovi posti previsti nelle piante organiche, ma anche reintegrare quelli che nel tempo erano venuti a mancare nelle precedenti. Qualcuno non ha fatto bene i conti: infatti le stabilizzazioni del personale precario in servizio che verranno avviate, in gran parte copriranno proprio quei posti.

Leggiamo improvvisati matematici affermare che i nuovi posti nel servizio sanitario regionale si ridurrebbero da 5 mila a 500 e addirittura “a poche decine”. Alla fine del percorso che, assicuriamo, sarà nostra cura rendere il più veloce possibile e nella massima trasparenza, state certi che i numeri saranno forse anche più ampi rispetto a quelli annunciati dall’assessore Gucciardi.
Ma alla fine di questo percorso di mobilità, stabilizzazioni e assunzioni, quello che conta veramente è che saranno evidenti i benefici per quello che è l’attore principale della sanità siciliana: il PAZIENTE.”

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