Concorso scuola, slitta il bando. Dal Miur, dal Ministro e dal sottosegretario Faraone nessun accenno alla data ufficiale per la pubblicazione dei bandi, ma a quanto pare potrebbe esserci un ulteriore ritardo di una settimana (ritardi che naturalmente rendono sempre meno credibili gli annunci).
Il Sottosegretario Faraone aveva addirittura data per certa la data del 1° febbraio, ma in pochi vi avevano creduto, dal momento che i provvedimenti vengono pubblicati in GU o il martedì o il venerdì.
Il Ministro Giannini, solo qualche giorno fa, aveva parlato, anche con una certa sicurezza, di “entro la prima settimana di febbraio”, facendo capire che c’erano ancora degli adempimenti tecnici che impedivano la pubblicazione dei bandi (uno per infanzia e primaria, uno per la secondaria, uno per il sostegno).
E uno di questi adempimenti è la pubblicazione del Regolamento sulle nuove classi di concorso, già approvato in seconda lettura dal Consiglio dei Ministri, ma di cui non risulta ancora la firma del Presidente Mattarella nè tantomeno, di conseguenza, la relativa pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Nel frattempo poi sono intervenuti due fattori, ai quali però non sappiamo quale valenza il Miur assegna.
Uno il parere del CSPI, molto articolato, con rilievi anche considerevoli, non tanto dal punto di vista politico, ma pratico, relativo a punteggi e prove, e due l’incontro con i sindacati.
Servirà tempo ulteriore per mettere a punto i programmi (contestatissimi per l’ampiezza), le modalità delle prove (ampio il dibattito sui quesiti in inglese a livello B2), sul valore da conferire ad abilitazioni e servizio di insegnamento?
E’ di queste ore infatti la notizia che la pubblicazione potrebbe slittare alla seconda settimana di febbraio, dal momento che i tempi tecnici per mettere a punto il bando sarebbero troppo striminziti. Notizia da confermare, domani o venerdì avremo la certezza di come sta procedendo il Miur (anche se pubblicare qualche giorno prima o dopo poco cambia).
Intanto i precari sono in attesa e non mancheranno di rivendicare il diritto all’immissione in ruolo a partire da settembre 2016.