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Confindustria: Gero La Rocca alla guida dei Giovani imprenditori siciliani

Gero La Rocca è il nuovo presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria in Sicilia. Eletto oggi dal Comitato regionale dei Gruppi Giovani Imprenditori, alla presenza del presidente nazionale Alessio Rossi, Gero La Rocca ricoprirà la carica per il triennio 2018 – 2021. Completano la squadra tre vicepresidenti: la messinese Sveva Arcovito; il catanese Gianluca Costanzo e il palermitano Giuseppe Di Martino.

Classe 1982, agrigentino, laureato in Lettere e Filosofia, due master in Comunicazione e un percorso formativo presso l’Altascuola per i giovani imprenditori di Confindustria, La Rocca è il fondatore e amministratore unico di Ecoface Industry srl, azienda che si occupa di valorizzazione dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata e che sviluppa piani di marketing e comunicazione nell’ambito del settore della differenziata.

“La parola chiave – afferma Gero La Rocca – è impegno: per questo chiederò ad ogni componente della squadra responsabilità massima per portare avanti il programma tracciato. Insieme possiamo e dobbiamo, con la giusta dose di umiltà e determinazione, dare un contributo per migliorare la nostra terra e convincere i nostri coetanei che anche qui è possibile creare e fare impresa. Ed è in quest’ottica, seguendo sempre il metodo dell’analisi e della proposta, che chiederemo un confronto diretto e serrato con il governo regionale, consapevoli che è alla politica che spetta il compito di decidere, ma anche di dare spiegazioni economiche agli obiettivi politici”.

Cinque le priorità individuate dal neo presidente:

Innovazione, ricerca, università: l’impresa giovane è per definizione una impresa che sa innovare. In uno scenario globale in cui la crescita è sempre più legata a questo fattore occorre essere bene informati sulle opportunità e sui punti cruciali che riguardano questo tema. Sviluppare attività di ricerca con Università, Cnr e laboratori specializzati deve diventare un traguardo.

Infrastrutture materiali e immateriali, attrattività: rendere competitiva la regione significa dotarla di infrastrutture materiali e immateriali al pari degli altri paesi europei. Oggi la Sicilia è ai margini delle aree più dinamiche del continente e questo la rende sicuramente poco attrattiva. È una criticità che va affrontata subito.

Investimenti nel capitale umano: la capacità di competere di un sistema industriale dipende dalla capacità d’innovazione, dalla qualità del capitale umano disponibile e, in ultima analisi, dalla qualità del sistema educativo. Per questo dobbiamo impegnarci per creare un sempre più forte collegamento tra il mondo della scuola e il mondo del lavoro affinché il sapere e il fare siano le facce di una stessa medaglia.

Informatizzazione e accelerazione delle procedure della P.A. : la riduzione dei tempi burocratici passa anche per l’informatizzazione della macchina amministrativa. Tempi certi per il rilascio di un’autorizzazione o per il pagamento di una fattura, servizi adeguati e rispetto delle scadenze significa affermare il diritto dell’economia. Il contrario diventa un grave deficit competitivo che impedisce alle imprese di confrontarsi a livello nazionale e internazionale.

Legalità: senza certezze e normalità nelle dinamiche amministrative si apre la strada alle “scorciatoie”. E il circolo vizioso della corruzione finisce per penalizzare gli imprenditori che non vogliono scendere a compromessi.

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