PALERMO – Un ponte tra la Sicilia e la Cina a caccia di nuove opportunità di business. È con questo spirito che Confindustria Sicilia, partner di Enterprise Europe Network, la più grande rete di servizi di assistenza gratuita a sostegno delle pmi, ha organizzato oggi, in collaborazione con l’Università di Palermo, un incontro con oltre cento studenti del corso di cinese della facoltà di lettere e filosofia.
Obiettivo, fornire ai ragazzi un assaggio delle possibilità imprenditoriali che il Paese offre, attraverso la testimonianza di chi quotidianamente si occupa di internazionalizzazione delle imprese. “La Cina è la maggiore economia del mondo”, ha detto il vicepresidente di Confindustria Sicilia, Nino Salerno. Addirittura, secondo i calcoli dell’International Comparison Program (Ipc), alla fine del 2013 il Pil cinese dovrebbe aggirarsi intorno ai 16.400 miliardi di dollari, contro i 16.200 degli Stati Uniti. “Una opportunità – ha aggiunto Salerno – che non può essere ignorata. Anzi. Per questo, trovo interessante questa cooperazione tra Confindustria e Università, perché oggi più che i soldi servono gli uomini e le idee”.
“In un momento in cui la disoccupazione giovanile si aggira intorno al 40 per cento – ha detto Marco Di Marco, assessore comunale alle Attività produttive – le parole d’ordine sono solo due: investire sui ragazzi e aprirsi ai mercati internazionali. Solo così potremo dare una chance all’economia della città”. Ma per far questo la prima cosa da imparare è come superare le barriere culturali. “E quindi – ha sottolineato Giusi Tamburello, ricercatrice di cinese all’università di Palermo e consulente per la Cina per il Comune – conoscere la lingua”. “Ma anche – ha aggiunto Giosafat Di Trapani, delegato all’internazionalizzazione di Confindustria Palermo – essere capaci di fare sistema”.
“Sapete quante sono in Europa le piccole e medie imprese? – ha chiesto agli studenti Giada Platania, rappresentante della rete EEN di Confindustria Sicilia – Qualcosa come 24 milioni. E sapete quante di queste esportano in Cina? Appena 250 mila. È chiaro quindi che le potenzialità e gli spazi liberi siano ancora enormi”.
Presenti all’incontro anche Mario Giacomarra, preside della facoltà di lettere e filosofia dell’università di Palermo, e Fabrizio La Barbera dello studio legale Lucia, che ha portato la sua esperienza come consulente di imprese che hanno già investito in Cina.
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