La Sezione Industrie Marmifere di Confindustria Trapani esprime la forte indignazione della categoria per le gravissime ripercussioni che graveranno sul comparto con l’introduzione di un canone di produzione sul materiale estratto introdotto dalla Regione Siciliana con la Finanziaria Regionale approvata alcuni giorni fa.
Malgrado gli sforzi e l’impegno di buona parte della deputazione trapanese, non si è riusciti a bloccare l’introduzione di questa “tassa” che avrà ricadute assai negative sull’economia e i livelli occupazionali di un intero comparto fortemente vocato all’esportazione e presente in un mondo globalizzato dove risulta sempre più difficile la competizione.
Peraltro le cave sono già gravate, a decorrere dal 1980, da un onere finalizzato al recupero ambientale e negli anni gli esercenti le attività estrattive hanno versato e continuano a versare per tale finalità milioni di euro nelle casse regionali.
La categoria è ora fortemente impegnata a rivendicare una modifica della normativa appena varata che eviti una doppia tassazione e tenga quindi conto degli oneri preesistenti e che riconduca a livelli accettabili e compatibili con le condizioni di mercato tale canone che, per almeno l’80% della produzione delle cave di Custonaci, supera il prezzo di vendita.