Passa nelle mani dello Stato il villone a due passi dal mare a Triscina, la frazione balneare di Castelvetrano. Apparteneva a Giovanni Filardo, imprenditore edile, cugino di Matteo Messina Denaro, e la Dia di Trapani ha eseguito la confisca del patrimonio mobiliare, immobiliare e societario riconducibile a Filardo, dopo la condanna definitiva per mafia a 12 anni.
La Direzione investigativa antimafia ha disposto la confisca di una impresa edile a responsabilità limitata, ventitré mezzi d’opera, automezzi e autoveicoli, sette appezzamenti di terreno, una lussuosa villa, due fabbricati di cui uno ad uso abitativo e uno rurale e quattro conti correnti bancari. Il Tribunale di Trapani – Sezione misure di prevenzione con lo stesso provvedimento ha disposto la misura di sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di dimora per quattro anni.
La confisca nasce dal sequestro del 2014. Filardo è stato arrestato nel marzo del 2010 nell’ambito dell’operazione di polizia denominata “Golem – fase II”, perché accusato di far parte dell’associazione mafiosa nella provincia di Trapani e nel mandamento di Castelvetrano. Secondo gli investigatori “l’imprenditore avrebbe curato, insieme agli altri affiliati, attività estorsive, nonché l’approvvigionamento, il reinvestimento e l’interposizione fittizia di valori di capitali di provenienza illecita. Inoltre è accusato “di aver avuto la funzione di collettore e distributore di messaggi da e per il capo mafia latitante”.
La Corte d’appello di Palermo l’ha condannato a 12 anni e 6 mesi con l’accusa di associazione mafiosa nell’ambito del processo scaturito dall’operazione Golem 2 alle cosche trapanesi. In primo grado era stato assolto.
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