Superata la parentesi legata all’elezione del Capo dello Stato, torna d’attualità nell’agenda della politica siciliana la questione legata ai conti. Il governo Crocetta è chiamato a fare riforme profonde, sulle quali però non c’è unità di vedute tra lo stesso governatore e l’assessore all’economia Alessandro Baccei, voluto dal sottosegretario Delrio e dai vertici del Pd proprio per marcare a uomo Crocetta.
La finanziaria che sta preparando Baccei prevede tagli, anche abbastanza drastici, soprattutto per quanto riguarda il personale, a cominciare dai forestali, per i quali scatterà l’esclusione dal bacino protetto se dichiareranno redditi elevati. Il capitolo sui forestali è uno di quelli in cui i tagli sono più profondi: «I lavoratori che dichiareranno un reddito Isee superiore a 60 mila euro saranno esclusi». Una scure che si abbatte su una buona porzione, pare, dei 26 mila addetti attuali. Un’altra norma – che agita i sindacati – punta a ridurre il numero di addetti al servizio antincendio. Oggi sono poco più di 7 mila e hanno il vantaggio, rispetto ai colleghi che si occupano di semplice manutenzione delle aree verdi, di aggiungere allo stipendio un bonus di circa il 20% (10 euro netti al giorno). La norma scritta da Baccei prevede di ridurre ogni anno il contingente dell’anticendio del 20%, dunque 1.400 forestali passerebbero al servizio manutenzione e la Regione risparmierebbe circa 30 milioni all’anno. Previsto anche il blocco delle indennità di trasferta, che costano 12 milioni. Ciò si aggiunge ad altre norme, delle quali abbiamo parlato nei giorni scorsi, su prepensionamenti e blocco del turn over. Baccei prevede di «prepensionare nel triennio 2015-2017 i lavoratori che abbiano compiuto 63 anni».Il governo regionale è pronto ad attuare le riforme strutturali chieste dal governo Renzi in cambio di una maggiore disponibilità finanziaria, ma intende anche fare valere le proprie richieste, specialmente sul versante dell’occupazione. La Regione, però, dovrà impegnarsi a ridurre almeno del 20% i dipendenti, di ruolo e precari, ai quali in modo diretto o indiretto paga mensilmente uno stipendio.La scure dovrebbe abbattersi anche sui circa 1.800 dirigenti regionali che saranno almeno dimezzati. Non dovrebbero più ricevere l’indennità di carica coloro che non sono alla guida di un servizio. Ancora, il premio di produttività dovrebbe essere riconosciuto solo ai dipendenti che hanno effettivamente lavorato.
Di questo si parlerà domani nel tavolo che potrebbe essere convocato a Palazzo Chigi per affrontare l’emergenza finanziaria della Regione. Il vertice avrebbe dovuto svolgersi venerdì scorso, ma il presidente Crocetta e il sottosegretario alla Presidenza, Delrio, decisero di rinviare l’incontro a dopo l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Dichiara Crocetta. “Con il sottosegretario Delrio abbiamo convenuto che il tavolo di confronto dovrà essere operativo. Con l’assessore all’Economia, Baccei, illustreremo le nostre linee di politica economica che saranno improntate al rigore, ma anche allo sviluppo ed alla crescita. Al tavolo – ha aggiunto – parteciperanno anche rappresentanti del ministero delle Attività produttive, di quello dell’Ambiente, dei ministeri delle Finanze e delle Infrastrutture. Dobbiamo affrontare le emergenze siciliane a 360 gradi: dalla ripresa produttiva dello stabilimento ex Fiat di Termini Imerese alla riconversione della raffineria Eni di Gela, all’Ansaldo Breda di Carini nonché tutte le altre crisi aziendali il cui elenco, purtroppo, è piuttosto lungo».
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