Continua nel 2017 il trend, già registrato negli ultimi anni, di progressivo contenimento del fenomeno della sospetta contraffazione di monete e banconote, come risulta dall’ultimo Rapporto sulla falsificazione dell’euro, curato dall’Ufficio Centrale Antifrode dei Mezzi di Pagamento (UCAMP), presso la Direzione V del Dipartimento del Tesoro competente per l’antiriciclaggio e in generale la prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario per fini illegali.
A conferma che il calo del 2017 è sostanziale e non dovuto a fenomeni occasionali, il Rapporto osserva che, relativamente alle banconote, le incidenze dei sospetti di frode sono in calo per valore, sia rispetto alla popolazione italiana (-3%) sia rispetto all’ammontare di banconote totali circolanti in Italia (-7%).
In particolare nel 2017 sono state sequestrate 163.114 banconote sospette false (di cui 592 ritirate prima della circolazione) ovvero il 4% in meno rispetto ai dati consolidati del 2016 e 92.191 monete metalliche (di cui 27.982 ritirate prima della circolazione) con un aumento, in questo caso, del +43% rispetto all’anno precedente ma interamente riconducibile ad un unico importante sequestro, avvenuto, prima ancora della messa in circolazione del denaro, nella provincia di Prato e che ha interessato 27.982 pezzi di monete da 2 euro.
Per le banconote, in termini di valore nominale complessivo, sono state oggetto di sequestro prima della circolazione e/o di ritiro durante la circolazione circa 7 milioni di euro (-9% rispetto al 2016),mentre per le monete, sempre a causa dell’episodio citato, il valore nominale complessivo di sospetto falso è stato di circa 148 mila euro (+64% rispetto al 2016).
Maggiormente contraffate risultano essere le banconote da 50 euro (71.699), seguite, quasi alla pari, da quelle da 20 euro (69.760). La maggior parte delle monete metalliche ritirate dalla circolazione si riferisce invece al conio da 2 euro (62.691 monete), seguito da quelle da 1 euro (15.564 monete) e da 50 centesimi di euro (13.884 monete).
Analizzando il fenomeno da un punto di vista di distribuzione territoriale, relativamente alle banconote, Lazio e Veneto sono le regioni dove il fenomeno cresce maggiormente in termini di valore del frodato mentre si riduce, in Lombardia (-17.5%), Campania e Piemonte. Per le monete, invece, a livello geografico, si osserva una riduzione generalizzata del numero dei ritiri nelle regioni dove il fenomeno era maggiormente diffuso, in particolare in Campania.
In Umbria si verifica il maggiore incremento rispetto al 2016, anche se la situazione non appare preoccupante. I dati del rapporto sono elaborati a partire dalla Banca Dati nazionale sul fenomeno della contraffazione dell’euro tenuta dal Dipartimento del Tesoro, nella quale sono raccolte tutte le segnalazioni di sospetto falso provenienti dalle autorità competenti relativamente a monete e banconote.