CATANIA – Aggregarsi per aumentare capacità innovativa e competitività. Per superare la dimensione locale e aprirsi a nuovi orizzonti. Con questa filosofia nasce “Eat Siciliy. Fine Food, Wine & Drinks”, il primo contratto di rete avviato con il supporto operativo di Confindustria Catania, che punta su qualità e tipicità dei prodotti alimentari del territorio per conquistare nuovi mercati in Italia e all’estero. Protagonisti della neonata rete, presentata oggi in Confindustria, e che avrà come partner bancario Banca Carige, sono tre marchi storici dell’agroalimentare, Dolfin (Giarre), Sibat Tomarchio (Acireale) e Gruppo Mangiatorella (Reggio Calabria con stabilimenti a Belpasso), insieme a Officine Dolciarie (Paternò), azienda alimentare in rapido consolidamento, che avrà il ruolo di capofila.
La formula del contratto di rete (strumento giuridico istituito con la legge 33 del 2009), dunque, consentirà ai retisti di condividere competenze e know – how, pur conservando la propria autonomia operativa e gestionale, e di acquisire alcuni vantaggi strategici tipici della rete: migliori rapporti con gli istituiti di credito; possibilità di ottenere prezzi più bassi nell’acquisto di materie prime; accesso alle agevolazioni fiscali che consistono nella sospensione d’imposta relativamente a una quota degli utili reinvestiti.
“L’aggregazione tra imprese è la nostra arma anti-crisi”, spiega Domenico Bonaccorsi di Reburdone, nel doppio ruolo di presidente di Confindustria Catania e vicepresidente nazionale di RetImpresa, l’Agenzia di Confindustria nata nel 2009 proprio per promuovere e sostenere le reti. “In questo momento il gioco di squadra è fondamentale. Le imprese hanno capito che aprirsi a nuove forme di collaborazione è un percorso obbligato. La nascita della prima rete del food d’eccellenza a Catania è il segnale di un dinamismo incoraggiante del tessuto produttivo locale che rifiuta di arrendersi alla crisi e risponde così all’assenza di efficaci politiche di sostegno alle imprese. Ma questo è solo l’inizio. Ai nastri di partenza – precisa Bonaccorsi – ci sono almeno due importanti progetti di rete che stiamo accompagnando con il nostro sportello nel settore delle energie rinnovabili e dell’edilizia”.
Intanto, “Eat Sicily” è pronta ad allargarsi ad altre realtà siciliane per spiccare il volo verso l’estero. “A breve – spiega Dario Sinitò, capofila della Rete con “Officine Dolciarie” – formalizzeremo l’ingresso di tre aziende delle province di Trapani e Agrigento che operano nel settore dei vini e delle conserve. L’obiettivo è quello di proporre una filiera completa con un’articolata gamma di prodotti di qualità. E’ già pronto un database con oltre 2 mila contatti di potenziali clienti (negozi gourmet, canali di vendita online, distributori, ristorazione, hotel) al quale ogni partner della rete potrà attingere. Il sito www.eatsicily.com sarà disponibile nelle prossime settimane. Le aree di interesse strategico sono in primo luogo i paesi Balcanici e la Russia. Anche se la prima missione incoming in programma sarà quella proveniente dalla Germania, che rappresenta un mercato sempre solido e appetibile”.
A sottolineare il forte valore associativo sotteso al concetto di rete è Santi Finocchiaro, presidente della Sezione Alimentari di Confindustria Catania e presidente del Cda di Dolfin. “In una terra in cui gli imprenditori sono abituati a giocare da solisti – dice – il contratto di rete rappresenta un bell’esempio di spirito di gruppo che cementa la collaborazione tra imprese di medie e piccole dimensioni, unite dalla comune volontà di migliorare le opportunità di mercato. Saremo propulsori di una nuova mentalità aggregativa per allargare la base della rete ad altre imprese di qualità. Per la realizzazione del nostro programma, che mira ad accrescere la competitività, punteremo anche sulle risorse del Mise destinate a ricerca, innovazione e internazionalizzazione”.
Anche per Rosario Chiaramonte, Direttore Area Territoriale Sicilia – Puglia di Banca Carige Italia, “le aggregazioni che si realizzano attraverso la partecipazione a reti d’impresa rappresentano scelte strategiche vincenti in quanto consentono alle aziende di aumentare la loro massa critica senza arrivare a processi di fusione o di cessione del controllo. L’associazione in rete moltiplica in maniera esponenziale le probabilità di successo di un’attività d’impresa, in quanto l’ottimizzazione e la messa a fattore comune di alcune componenti della filiera produttiva e distributiva (dalla progettazione alla contrattazione collettiva con fornitori alla gestione della rete distributiva e di vendita) fanno parte di quegli elementi ‘qualitativi’ in grado di migliorare il rating dell’azienda, l’appetibilità nei confronti delle banche e di conseguenza l’accesso al credito”.