Ancora una volta, ospite all’Arena di Giletti, il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta che è tornato per continuare a commentare la questione dei vitalizi, che ormai da tempo sono al centro della discussione politica .
“I cittadini si chiedono se rispetto alla politica dei privilegi si voglia rompere seriamente con il passato” ha detto Rosario Crocetta. “I vitalizi sono stati tagliati dal 2009 in poi ma tutti gli altri tra consiglieri regionali e parlamentari continuano a percepire cifre spaventose. – ha aggiunto – Di fronte ad un Paese come il nostro che ha avuto anni di depressione economica altissima ed ha tassi di disoccupazione giovanile pazzesca diventa un fatto etico fondamentale dire io non ci sto. Uno strumento per attuare questo piano è quello di applicare il contributo straordinario di solidarietà. E stabiliamo che oltre ad una certa soglia economica si devono pagare certe somme. Il giusto compenso è giusto, ma abusarne è sbagliato”.
“Io non mai attaccato su questo tema il parlamento siciliano. Non abbiamo applicato un contributo di solidarietà addizionale come meritano – ha osservato – quei lauti compensi e come merita un alto senso della giustizia in una Regione Sicilia in difficoltà. Nel 2014 abbiamo inserito una norma che chiedeva un contributo a chi percepiva un reddito al di sopra di 90 mila euro annui. Ai parlamentari e agli eredi dei parlamentari non è stata applicata questa legge”.
ARDIZZONE. “Con 6.599.504,50 l’Assemblea regionale siciliana è l’unica tra tutti i consigli regionali ad avere alimentato il Fondo statale in applicazione della legge Letta sul contributo di solidarietà a pensioni e vitalizi nel periodo 2014-2016”. Lo scrive su Facebook il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone.
“E lo ha fatto molto prima di alcuni (a luglio del 2014) e di gran lunga meglio di tutti (in valori assoluti la trattenuta di 6,5 milioni è la più cospicua in Italia). Come, d’altronde, anche per lo stop ai vitalizi per i condannati, dove ha anticipato anche Senato e Camera. La TV di Stato lo riconoscerà mai? – osserva – Su qualsiasi vicenda le verità possono essere diverse, basta cambiare l’angolazione dalla quale si guarda. Ecco, per me, l’informazione corretta, a maggior ragione del servizio pubblico, è quella che dà una visione a 360 gradi. Altrimenti è di parte e quindi faziosa”.