Last updated on 7 marzo 2021
Da Trapani a Marsala, domani Consigli comunali aperti con la partecipazione di sindaci e giunte in tutti i comuni siciliani: continua la protesta decisa dall’Anci contro la gravissima crisi economico-finanziaria dei comuni siciliani, i tagli del governo nazionale e regionale alle risorse destinate agli enti locali e il mancato avvio di riforme fondamentali.
Le delibere che saranno approvate dai consigli comunali, rappresenteranno un’adesione concreta alla mobilitazione e alle prossime azioni dimostrative e, nello specifico conterranno, tra le altre, le seguenti richieste al governo nazionale e regionale:
– Governo nazionale: modifica della norma che ha rivisto il regime di esenzioni dall’IMU terreni agricoli, con particolare riferimento all’imposta relativa al 2014;
un contenimento dei tagli a valere sul Fondo di Solidarietà nazionale;
di rendere più flessibili le regole relative al Patto di stabilità anche al fine di favorire, laddove possibile, le spese per investimenti;
di prevedere misure che, anche in relazione all’attuazione dell’armonizzazione contabile dei bilanci, possano far fronte al crescente fenomeno di Comuni che dichiarano il dissesto finanziario;
di rivedere la norma che ha previsto il definanziamento dei Fondi PAC.
– Governo regionale: erogare tempestivamente agli Enti locali le risorse relative al 2014 e mantenere inalterato il livello dei trasferimenti per il 2015;
avviare, di concerto con l’AnciSicilia, una effettiva riorganizzazione del Governo del territorio che consenta di dar vita ai Liberi Consorzi di Comuni ed alle tre Città metropolitane, uscendo dalla prolungata impasse relativa ai commissariamenti delle ex Province;
avviare un percorso istituzionale di concertazione che consenta di trovare una soluzione definitiva alle problematiche che riguardano il sistema integrato dei rifiuti e delle acque, facendo uscire la Sicilia da una condizione di sottosviluppo.
La protesta voluta dall’Associazione dei comuni siciliani e alla quale, hanno aderito un gran numero di Comuni, è partita lo scorso 21 gennaio, quando i sindaci siciliani, a scopo dimostrativo, hanno collocato a mezz’asta le bandiere della Regione Siciliana. Lo scorso 28 gennaio, invece, luci spente nei 390 comuni dell’Isola per dare forza ad una mobilitazione nata con l’obiettivo di illustrare i motivi per cui i comuni non riescono ad assicurare i servizi essenziali.
Nei prossimi giorni saranno rese note le ulteriori azioni di protesta e le iniziative di comunicazione con i cittadini.
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