La Messa di Natale dovrà svolgersi compatibilmente con gli orari del coprifuoco e si sta persino pensando a una diretta streaming. Il Consiglio Episcopale Permanente (Cei) si è soffermato sulla situazione del Paese ancora provato dall’emergenza sanitaria, e su Twitter ha annunciato di essersi confrontato circa le prossime celebrazioni natalizie, in modo particolare sull’orario della Messa nella notte di Natale. I Vescovi hanno sottolineando la necessità di prevedere l’inizio e la durata della celebrazione in un orario compatibile con il cosiddetto “coprifuoco”.
La discussione all’interno del Governo potrebbe ridefinire il quadro complessivo delle misure che attualmente prevedono coprifuoco fissato alle ore 22, fino alle 5 del mattino successivo, se non per motivi di necessità, lavoro o salute, anche a Natale. Per questo si sta ipotizzando di anticipare la funzione religiosa proprio per rispettare i divieti: l’obiettivo del Governo è anticipare l’orario delle messe tra le 18 e le 20 per consentire di rispettare il divieto di movimento.
La Santa Messa di Natale, ai tempi di Covid, è dunque meglio seguirla in tv o in streaming anche secondo le raccomandazioni dell’Unione Europea. Nella bozza delle linee guida sulle misure anti-Covid si insiste sulla necessità di proseguire sulla strada del distanziamento sociale e delle mascherine protettive, consigliando di mantenere il coprifuoco anche in occasione dell’ultimo dell’anno. Ma non tutti sono d’accordo.
Il Covid si diffonde e il conteggio delle vittime resta altissimo; la “linea dura” governativa prevale anche nel nuovo Dpcm in vigore dal 4 dicembre, e il Natale sarà blindato: dal 21 dicembre al 6 gennaio vietati «ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome». Il 25 e 26 dicembre e l’1 gennaio sarà vietato «ogni spostamento tra comuni», salvo comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute. Non sarà permesso spostarsi nelle seconde case fuori regione e, nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno, nemmeno fuori comune.
Misure che ovviamente fanno discutere alimentando un trend che nell’ultima settimana ha visto una ripresa del volume delle conversazioni sui social in particolare con focus sul coronavirus e sulle messe natalizie.
Oltre 6mila conversazioni generate in pochi giorni, con quasi 10mila condivisioni su Twitter. Il tasso di engagement è molto alto (0,53%) a conferma di quanto il Natale, la tradizione e la possibilità di partecipare liberamente alle funzioni religiose siano temi in grado di provocare grandi discussioni e interazioni nel nostro paese.
Il picco di conversazioni su Twitter si registra il 27 novembre quando per la prima volta si è iniziato a discutere degli orari delle funzioni religiose, così come il 1° dicembre in concomitanza con le raccomandazione dell’Unione Europea che sebbene non divieti le messe natalizie, ne raccomanda nuove modalità organizzative.
In particolare si chiede di «considerare di evitare cerimonie religiose con grossi assembramenti, sostituendole con iniziative online, in televisione o in radio».
L’analisi semantica delle conversazioni per interpretare le emozioni degli utenti, mostra livelli di disappunto, rabbia e tristezza altissimi: andare a interferire con le abitudini consolidate non piace agli italiani, soprattutto si fatica a comprendere la logica dell’anticipazione dell’orario in relazione al rischio potenziale di contagio.
“Vogliamo andare a Messa” è la frase più utilizzata. Ma anche ammirazione e gioia ottengono percentuali insolitamente alte (20%) a conferma del fatto che in tanti comprendono e condividono la severità delle misure previste.
Su un tema così caro agli italiani ovviamente anche la discussione politica è stata particolarmente accesa. Particolarmente attiva Giorgia Meloni con un video registrato direttamente dalla Camera dei Deputati nel quale attacca duramente il Governo su vari temi: dall’immigrazione alla pandemia, dai presunti diritti violati degli italiani fino alla fidanzata e alla scorta del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
#Meloni che anche grazie a questo contenuto diventa trending topic su Twitter, denunciando la violazione dello stato di Diritto, chiedendo persino l’intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Specialmente per le forze di centro-destra la discussione sul Natale e le tradizioni rappresenta un forte elemento identitario, ragion per cui sommando i contributi di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia si raggiunge un valore dominante con l’88% delle conversazioni social. Sostanzialmente un tema di quasi loro esclusiva pertinenza.
Soprattutto da parte di Lega e Forza Italia nelle rispettive narrazioni politiche si cerca una relazione tra le limitazioni della libertà degli italiani a causa del Covid, con il delicatissimo tema degli ingressi nel nostro paese dei migranti. Fortissimi i toni e gli attacchi al Governo e a Giuseppe Conte.
Politici della maggioranza decisamente meno presenti sui social, il Presidente del Consiglio condivide puntualmente su Facebook le sue dirette televisive, e al segretario del PD Zingaretti il compito di moderare i toni e difendere le misure del Governo.
Ad ogni modo la fantasia e la capacità di iniziativa possono dare una mano come nel caso della processione di Santa Barbara a Rieti, con i Vigili del Fuoco impegnati in elicottero a mantenere viva la tradizione, nonostante il Covid.
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