“5 milioni di euro alle regioni del Mezzogiorno tra cui 1 milione di euro alla Sicilia per progetti territoriali utili alla lotta al caporalato nell’ambito di un pacchetto complessivo di 23 milioni di euro di avviso messo in campo dal Ministero del Lavoro. Una cifra significativa che serve a combattere e arginare un fenomeno che, contribuisce ad alimentare il giro d’affari di 24,5 miliardi di euro annui delle agromafie”.
A dichiararlo è il deputato europeo del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao che, commentando il rapporto 2018 di Coldiretti ed Eurispes sulle agromafie, annuncia l’ultima misura del governo nazionale per combattere il fenomeno rilanciando il lavoro fatto dalla delegazione M5S a Bruxelles. “Nel rapporto presentato appena due anni fa – spiega Corrao – il giro d’affari delle mafie nel settore agroalimentare sfiorava i 22 miliardi di euro. Il sesto rapporto Agromafie 2018, elaborato oggi da Eurispes e Coldiretti riporta che il PIL agromafioso italiano nel 2018 ha segnato un + 12% passando a 24 miliardi e mezzo di euro. Nel rapporto colpisce il fatto che la rete mafiosa è composta da persone colte, preparate, plurilingue, con importanti e quotidiane relazioni internazionali al servizio del business mafioso che, proprio grazie a loro, è in grado di controllare e far affari fuori i confini nazionali ed europei. Poteri mafiosi infiltrati nei mercati e nei servizi dei quali i produttori di frutta e verdura, carne e pesce, latte e formaggio, devono necessariamente servirsi per poter raggiungere le tavole dei consumatori”.
“Le organizzazioni criminali – sottolinea l’eurodeputato M5S – controllando come in Sicilia, i grandi mercati di scambio fino alla grande distribuzione, sbaragliano la concorrenza e soffocano l’imprenditore onesto. Accolgo quindi con soddisfazione l’imminente sblocco da parte del Ministero del Lavoro retto da Luigi Di Maio di un milione di euro a testa del Fondo Sociale Europeo, per cinque regioni del Sud più colpite dal fenomeno, tra cui anche la Sicilia. Preoccupano le cause responsabili dell’effetto clessidra della filiera agrifood insostenibile. Nel rapporto, infatti, si osserva che mentre il valore aggiunto della filiera agroalimentare italiana è aumentata, così come l’export, toccando anche il record di 41.03 miliardi di euro, di contro i redditi nei campi agricoli sono scesi dell’8% l’anno, contro una media Ue del 2%. Significa che gli unici a non guadagnare un euro in più e addirittura ad impoverirsi nella filiera, sono proprio i produttori. Auspico che il buon lavoro fatto in questi anni in Europa dal M5S su temi come la lotta alle frodi, alle pratiche sleali e allo sfruttamento dei braccianti e dei minori possa essere recepito velocemente dall’ordinamento giuridico italiano per mettere fine al fenomeno della ‘Speculazione impunita’, promossa dall’attuale normativa in materia agroalimentare che è indubbiamente arcaica e dannosa che spinge a delinquere e getta nella disperazione – conclude Corrao – i lavoratori onesti”.