In Sicilia nei primi cinque mesi dell’anno sono stati 98 gli interventi della Guardia di finanza a tutela della spesa pubblica. 276 le persone denunciate, di cui 88 funzionari pubblici. Tra questi, 33 sono ritenute responsabili di episodi di concussione o corruzione (9 pubblici ufficiali); 51 persone sono state invece denunciate per ipotesi di peculato, che hanno arrecato un danno di circa 1,5 milioni di euro agli enti pubblici.
Reati connessi a omissioni o atti contrari al pubblico ufficio sono stati addebitati a 78 individui (37 dei quali pubblici ufficiali), mentre i soggetti denunciati per violazioni penali della normativa sugli appalti, incanti e pubbliche forniture sono in totale 114, con irregolarità riscontrate nelle assegnazioni per quasi 24 milioni di euro.
Le attività mirate alla repressione delle frodi ai danni della spesa pubblica destinata al sostegno del tessuto economico-produttivo della Sicilia, hanno visto le Fiamme Gialle impegnate in 553 indagini, concluse con la segnalazione di irregolarità su oltre 76 milioni di agevolazioni erogate o richieste. Denunciate 725 persone. Tredici sono state arrestate. Nella lotta alla «cattiva gestione» delle risorse pubbliche, la collaborazione con la Procura della Corte dei Conti Siciliana ha portato all’individuazione di responsabilità amministrative nei confronti di 298 soggetti, per un «danno erariale» complessivo di oltre 300 milioni di euro. Trecento i controlli nell’ambito delle prestazioni sociali agevolate (esenzioni e contributi volti a favorire i meno abbienti) indebitamente erogate: le irregolarità riguardano il 60% circa dei casi. Nel complesso, nei confronti dei responsabili di reati in materia di spesa pubblica, sono stati sequestrati beni per oltre 6 milioni di euro.
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