E’ stata depositata questa mattina al Senato la richiesta di autorizzazione per Simona Vicari, nell’ambito dell’inchiesta Mare Monstrum. Il gip di Palermo ha girato al Senato la richiesta da parte dei pubblici ministeri titolari delle indagini di chiedere, appunto, l’autorizzazione all’uso delle intercettazioni telefoniche delle conversazioni tra l’armatore Ettore Morace e l’ex sottosegretario di Stato del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Simona Vicari.
Ad incastrare la parlamentare le intercettazioni con l’armatore Morace: erano proprio le utenze di quest’ultimo ad essere state poste sotto controllo. Affinché gli inquirenti possano utilizzare le intercettazioni, però, occorre l’autorizzazione a procedere da parte della Camera di appartenenza del parlamentare, in questo caso proprio il Senato. Se la richiesta dovesse essere rifiutata o il gip dovesse ritenere il materiale irrilevante, le intercettazioni dovranno essere distrutte.
L’armatore della Liberty Lines, Ettore Morace, intanto, rimane ai domiciliari anche per quanto riguarda il troncone trapanese dell’inchiesta giudiziaria “Mare Monstrum”. Il Tribunale del Riesame di Palermo ha infatti respinto l’istanza di scarcerazione presentata dai legali dell’armatore. Secondo i magistrati delle Procure di Palermo e Trapani, attraverso regalie, favori e mazzette avrebbe condizionato a suo favore la politica regionale e nazionale in materia di trasporti marittimi.
Nella tranche trapanese Ettore Morace è indagato assieme all’ex sindaco Mimmo Fazio, sotto inchiesta per corruzione e traffico di influenze. Fazio oggi è sottoposto al divieto di dimora a Palermo, misura attuata dal gip Brignone per impedire il ritorno all’Ars dell’ex sindaco, considerato che l’accusa riguarda direttamente il ruolo politico svolto da Fazio che però intanto si è dimesso dal parlamento siciliano. Oggi al Tribunale del riesame si discute il ricorso presentato dai pm trapanesi proprio all’indomani del primo turno elettorale, quello che ha visto Fazio agguantare a Trapani il ballottaggio come candidato più votato. La Procura ha chiesto infatti il ripristino degli arresti domiciliari per il politico.
PRECISAZIONE DI VICARI. “Leggo con stupore l’articolo ‘Corruzione: Vicari, chiesta l’autorizzazione a procedere al Senato’ pubblicato sul vostro sito e che riporta una palese notizia falsa. Infatti, al Senato non è mai giunta alcuna autorizzazione a procedere nei mei confronti, ma piuttosto l’utilizzo delle due intercettazioni che mi riguardano. Non vi sfuggirà, naturalmente, la differenza tra autorizzazione a procedere ed autorizzazione all’utilizzo delle intercettazioni. Queste conversazioni sono già state interamente pubblicate, evidentemente senza alcuna autorizzazione, sui giornali nei giorni immediatamente successivi alla notizia dell’indagine a mio carico. Intercettazioni il cui oggetto, peraltro, è assolutamente inconferente rispetto a quella che è l’accusa che attualmente mi viene mossa, e ciononostante ho già dichiarato pubblicamente di voler chiedere al Senato che queste siano immediatamente rese disponibili, proprio al fine di dimostrare la mia totale estraneità ai fatti contestatimi. Perciò vi invito a rivedere il titolo e l’articolo pubblicato per ristabilire la verità dei fatti e soprattutto garantire una corretta informazione ai vostri lettori”. Lo dichiara la senatrice di Alternativa popolare-Centristi per l’Europa, Simona Vicari.