Prestiti ma anche attività di consulenza per le imprese siciliane. Irfis-FinSicilia, società a totale controllo della Regione, guidata da poco più di un mese da Alessandro Dagnino, dopo aver ottenuto a luglio l’autorizzazione che gli consentira’ di operare come intermediario finanziario, punta adesso a far crescere la sua presenza sul mercato del credito nell’Isola.
“L’Istituto a luglio ha ottenuto l’iscrizione all’albo unico e si avvia verso una nuova fase – spiega Dagnino nel corso di un forum organizzato dall’Agenzia ITALPRESS -. A differenza dei concorrenti l’Irfis si focalizza interamente sul territorio regionale: il suo scopo è incentivare gli investimenti in Sicilia. Abbiamo un patrimonio di vigilanza di 100 milioni di euro che ci permette di prestare denaro senza bisogno di esporci, un patrimonio che – spiega Dagnino – è destinato ad aumentare in maniera automatizzata, dal momento che la Regione ha stabilito che i rientri dei prestiti possono essere trattenuti dall’Irfis. Questo significa che mano a mano l’Irfis aumenterà il proprio patrimonio, arrivando a cifre molto considerevoli, vicine al miliardo di euro”.
Nei primi 10 mesi del 2016, Irfis ha deliberato 63 finanziamenti (a fronte di 144 richieste) per 47,3 milioni, stipulandone 27 per 25,1 milioni. Le province in cui si è maggiormente concentrata l’attività di finanziamento sono state Palermo (23,1%), Agrigento (12,1%), Catania e Messina (7,1%). Nessuna erogazione invece per le imprese di Enna, Trapani, Caltanissetta e Ragusa.
“A fianco di questa attività, abbiamo intenzione di rafforzare anche l’attività di consulenza in favore delle imprese, delle start up, operando in tandem con le Università – racconta Dagnino -. Abbiamo anche elaborato prodotti di finanza innovativa, come i cosiddetti minibond, prestiti obbligazionari che consentono alle piccole e medie imprese emittenti di reperire finanziamenti rivolgendosi a investitori qualificati e riducendo, così, la dipendenza dal sistema bancario”.
L’Irfis è stata protagonista, al riguardo, di una delle prime operazioni svolte nel Sud Italia: a maggio, ha infatti sottoscritto una quota parte di minibond short term da 500 mila euro ciascuno, quotati in Borsa, emessi da due aziende siciliane. “Il nostro interesse – spiega Dagnino – è quello di concentrarci su settori chiave come il turismo, l’agricoltura, le infrastrutture. L’attuale Cda ha interesse a proporsi come interlocutore privilegiato anche per l’attrazione di nuove iniziative economiche, con particolare focus sulle operazioni di sistema, capaci cioè di produrre effetti anche in termini di indotto sulle imprese minori e sulle famiglie. Infine, per radicarci ulteriormente sul territorio, oltre ad aver stretto i rapporti con gli Atenei, abbiamo stipulato una convenzione-quadro con Assoconfidi”.