E meno male che fanno politica per passione e spirito di servizio. A Trapani un ex consigliere comunale ha chiesto al Comune 140.000 euro di gettoni arretrati. A Trapani, come in altre città siciliane, i consiglieri comunali vengono pagati con i gettoni di presenza. Ogni seduta, ogni riunione di commissione, oppure le riunioni dei capigruppo, valgono un tot. A Trapani il gettone di presenza si aggira sui 70 euro. Tutti lordi, e accumulandoli si arriva allo stipendio del consigliere comunale, più è presente più guadagna, in teoria. Alcuni comuni hanno dei tetti ai gettoni di presenza, non si più superare un limite stabilito dai regolamenti comunali.
E poi c’è quello che si può chiamare “doppio gettone”. E’ il rimborso dato al datore di lavoro privato per le ore di assenza del lavoratore consigliere comunale che partecipa ai lavori istituzionali. I rimborsi li effettua il Comune in questione.
Ed è proprio su questa voce che un consigliere comunale di Trapani ha fatto causa al Comune per ottenere un arretrato da 140 mila euro.
Il consigliere è Giorgio Colbertaldo, che si è rivolto al giudice del lavoro per ottenere i rimborsi dei permessi retribuiti maturati dal 2004 al 2014. Permessi di cui ha usufruito il consigliere dall’azienda di cui è dipendente, il Centro Medico Solarium Srl, per seguire i lavori consiliari, dalle commissioni alle stesse sedute di consiglio comunale. Arretrati, appunto, che ammonterebbero per l’esattezza a 136.621,89 euro. Ora ad una prima richiesta l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vito Damiano ha deciso di resistere in giudizio.
Secondo il consigliere comunale il Comune di Trapani, nel periodo che va dal giugno 2004 al dicembre 2011, avrebbe erroneamente preso a riferimento il divisore giornaliero di 26 giorni mensili per la determinazione del costo della paga base in luogo del divisore orario di 156 ore mensili a fronte di una giornata lavorativa pari ad 8 ore. Per il periodo dal 2012 al 2014 invece, sempre secondo Colbertaldo, il Comune avrebbe dovuto utilizzare come parametro cui applicare la frazione di 1/ 3 prima e 2/3 dopo l’indennità “in astratto” dovuta al sindaco e non quella “in concreto” erogata al primo cittadino.
Una situazione un po’ ingarbugliata che fa lavorare gli uffici del comune di Trapani. Se Colbertaldo avesse ragione, i cittadini di Trapani dovrebbero sborsare 140 mila euro per il “doppio gettone” del consigliere.
Colbertaldo non è l’unico per il quale il Comune paga i rimborsi per i datori di lavoro. A carico del Comune di Trapani, in base ai dati del 2014, ci sono le buste paga di di Francesco Salone, Francesco Briale (ora assessore), Franco Ravazza, Tiziana Carpitella, Giorgio Colbertaldo appunto, Giuseppe Guaiana, Michele Cavarretta, Domenico Ferrante, Salvatore Pumo, Pietro Cafarelli.