Servono sempre più farmaci senza prescrizione che si comprano a prezzo pieno, ma anche latte pediatrico e pannolini, mascherine e gel disinfettanti, eppure la rete della solidarietà a Palermo e provincia non riesce più a coprire i bisogni di un numero sempre più crescente di soggetti che si ritrovano in povertà sanitaria.
Con l’arrivo della pandemia qui si sono aggravate le condizioni di chi era già povero e, rispetto allo scorso anno, sono notevolmente aumentati coloro che quotidianamente devono scegliere fra mangiare e curarsi mentre, a causa dell’emergenza sanitaria e delle restrizioni, molti enti caritatevoli hanno dovuto ridurre le attività tradizionali e concentrarsi sulle nuove esigenze da Covid-19, come la distribuzione di mascherine, presidi sanitari e prodotti disinfettanti.
Così è accaduto che già lo scorso anno, pur avendo il Banco Farmaceutico raccolto e distribuito a 24 enti caritatevoli oltre 6mila confezioni di farmaci donati nelle farmacie e altre 10mila siano arrivate tramite la Farmacia solidale dell’Istituto Villa Nave, “siamo riusciti a soddisfare meno del 40% delle richieste da parte di quanti non hanno soldi per acquistare medicine”, dice Giacomo Rondello, responsabile locale del Banco Farmaceutico. “Quest’anno la situazione è peggiorata – aggiunge Rondello – anche perché oltre ai farmaci ci arrivano ogni giorno sempre più richieste di latte pediatrico, pannolini e prodotti per bambini e neonati e questo ulteriore sforzo di fatto finisce per ostacolare l’impegno per le cure”.
Ecco perché quest’anno il numero di enti caritatevoli collegati al Banco farmaceutico è cresciuto da 24 a 29 e “anche le farmacie aderenti alla settimana di raccolta del farmaco, che si svolgerà fino a lunedì prossimo, sono aumentate da 76 a 79, con tutti i farmacisti che hanno incrementato la loro quota devoluta al Banco Farmaceutico – annuncia Roberto Tobia, segretario nazionale e presidente provinciale di Federfarma – . Rispetto a un milione e 674mila famiglie in povertà assoluta nel 2019 in Italia, nel 2020 almeno 173mila indigenti in più non hanno potuto chiedere aiuto a un ente assistenziale. E molti di questi si trovano proprio a Palermo e provincia”.
“I farmacisti hanno sofferto molto durante la pandemia – aggiunge Chiara Giuffrè, segretaria provinciale dell’Ordine dei farmacisti – eppure sono sempre in prima linea per aiutare chi soffre ed è bisognoso. Come nel caso della Raccolta del farmaco: le misure di contenimento dei contagi stanno limitando la presenza dei volontari dentro le farmacie, talvolta a causa degli spazi ristretti devono restare all’esterno del locale, ed ecco che i farmacisti stessi e i loro collaboratori aiutano in prima persona a promuovere la raccolta e a orientare nella scelta dei prodotti da donare”.
“C’è un grande bisogno di solidarietà – sottolinea Lino Guzzetta della Farmacia solidale di Villa Nave – se si pensa che i nostri assistiti sono aumentati in un anno da 500 a 600. Per fortuna fra enti riusciamo a scambiarci farmaci e coprire molte richieste, ma tante restano purtroppo senza risposta”. “Faccio appello alla generosità dei cittadini – conclude Giacomo Rondello – occorre una grande mobilitazione di solidarietà per non lasciare indietro nessuno”.