Su delega della locale Procura della Repubblica, i Finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a due decreti di sequestro preventivo d’urgenza, già oggetto di convalida da parte del GIP del Tribunale del capoluogo, finalizzati al sequestro di complessivi 89.756,50 euro, quali contributi a fondo perduto erogati dallo Stato per sostenere le imprese in difficoltà, a causa dell’emergenza “COVID-19”, indebitamente percepiti da A.A. (cl. 91) e D.M. (cl. 88), titolari di due distributori stradali di carburante a Palermo, denunciati per il reato indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato.
L’attività eseguita dai militari del Nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo – II Gruppo Tutela Entrate si inquadra nell’ambito dell’intensificazione dei controlli – disposta dal Comando Generale del Corpo – volti a contrastare i comportamenti illeciti e i tentativi di speculazione sulle misure di ristoro stanziate per sostenere gli imprenditori colpiti dalla crisi economica causata dall’emergenza epidemiologica in atto.
In particolare, per accedere al contributo a fondo perduto introdotto dal cd. “decreto rilancio” (D.L. 19 maggio 2020, n. 34), finalizzato proprio ad aiutare gli imprenditori che devono fronteggiare una significativa contrazione del fatturato, i soggetti interessati dovevano presentare, in via telematica, un’istanza all’Agenzia delle Entrate, con l’indicazione della sussistenza di requisiti specificatamente definiti, tra i quali quello di aver conseguito, nel 2019, ricavi inferiori a 5 milioni di euro.
L’ammontare del ristoro viene, poi, calcolato applicando una percentuale sulla differenza tra il fatturato del mese di aprile 2019 e quello del mese di aprile 2020, a condizione che la contrazione sia comunque superiore ai due terzi.
I controlli effettuati hanno invece dimostrato come gli indagati, ognuno in relazione alla propria attività economica, avessero indicato nell’istanza presentata un fatturato di circa 10 volte inferiore rispetto a quello effettivo.
Tali artifizi hanno consentito a D.M. di percepire un contributo di 55.414 euro assolutamente non dovuto, mentre ad A.A. di ottenere un sussidio superiore di 34.342 euro rispetto a quello in realtà spettante.
Il tempestivo intervento delle Fiamme Gialle palermitane e della Procura della Repubblica ha consentito l’immediato sequestro delle somme illecitamente ottenute prima che potessero essere disperse.
L’odierna attività conferma come la Guardia di Finanza, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, continui ad operare quale polizia economico-finanziaria a forte vocazione sociale, assicurando – soprattutto in questo periodo di grave emergenza sanitaria ed economica con cui si sta misurando il nostro Paese – la tutela degli operatori economici onesti e rispettosi delle regole.