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Covid, monitoraggio Iss-ministero: verso l’arancione Marche, Piemonte e Lombardia

E’ in corso a Palazzo Chigi la cabina di regia sulle misure anti-Covid. Alla riunione, iniziata dopo il Cdm, partecipano i ministri Roberto Speranza, Daniele Franco e Maria Stella Gemini.


A rappresentare le forze di maggioranza siedono al tavolo Giancarlo Giorgetti, Stefano Patuanelli, Dario Franceschini e Elena Bonetti. Alla riunione non partecipa il premier Mario Draghi.

L’Rt nazionale sfiora il valore soglia di 1, restando come la scorsa settimana a 0,99. La forbice va dallo 0,93 e 1,03. Il dato e’ stato valutato dalla cabina di regia che ha finito di elaborare il monitoraggio settimanale che sara’ presentato oggi in conferenza stampa sull’andamento della pandemia.

Si conferma per la quarta settimana consecutiva un peggioramento nel livello generale del rischio. Aumenta il numero di Regioni/PPAA classificate a rischio alto (da una a cinque: Abruzzo, Lombardia, Marche, Piemonte, Umbria) mentre diminuisce il numero di quelle classificate a rischio moderato o basso: a rilevarlo è la bozza del monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute.

Dieci Regioni/PPAA hanno un Rt puntuale maggiore di 1 di cui una (Basilicata) ha un Rt con il limite inferiore superiore a 1,25 – rileva sempre la bozza del monitoraggio -, compatibile con uno scenario di tipo 3. Delle altre nove, cinque hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno.

L’età mediana dei casi di Covid diagnosticati è diminuita a 44 anni, evidenzia la bozza.

Si osserva una chiara accelerazione nell’aumento dell’incidenza a livello nazionale rispetto alla settimana precedente (145,16 per 100.000 abitanti (15/02/2021-21/02/2021) contro 135,46 per 100.000 abitanti (08/02/2021-14/02/2021). L’incidenza nazionale nella settimana di monitoraggio, quindi, si allontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Questi i dati relativi alla settimana 15-21 febbraio (aggiornati al 24 febbraio) contenuti nella bozza dell’ultimo monitoraggio Iss-ministero Salute.

Aumenta il numero delle regioni e delle province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva sopra la soglia critica: 8 contro le 5 della settimana precedente. In alcune regioni il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all’incidenza “impongono comunque misure restrittive”. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale continua ad essere alto ma sotto la soglia critica (24%). Aumentano i ricoveri in terapia da 2.074 (16/02/2021) a 2.146 (23/02/2021), stabile l’area medica.

‘Alla luce dell’aumentata circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità e del chiaro trend in aumento dell’incidenza su tutto il territorio italiano, sono necessarie ulteriori urgenti misure di mitigazione sul territorio nazionale e puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione per evitare un rapido sovraccarico dei servizi sanitari’, sottolinea l’Iss nel monitoraggio ribadendo ‘di innalzare le misure di mitigazione per raggiungere una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità‘.

“È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine”.  

Boom dell’incidenza settinale dei casi Covid sulla popolazione nelle Province autonome di Trento e Bolzano – secondo i dati della bozza –, dove si supera la soglia di 250 casi per 100.000 abitanti. Il valore più elevato dell’incidenza settimanale è nella Provincia Autonoma di Bolzano con 539,01 casi per 100.000 abitanti, seguito dalla Provincia Autonoma di Trento con 309,12 per 100.000 abitanti. Quattro regioni (Abruzzo, Emilia Romagna, Molise e Umbria) hanno una incidenza maggiore di 200 casi per 100,000 abitanti. 

Lombardia, Piemonte e Marche potrebbero passare dal giallo all’arancione. La Basilicata potrebbe passare in rosso: e’ quanto potrebbe accadere, secondo quanto si apprende, alla luce dei dati esaminati dalla cabina di regia che confluiranno nel monitoraggio che sara’ presentato oggi.

Continua ad aumentare il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (31.378 contro 29.196 la settimana precedente) e scende lievemente la percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti (29,4% vs 29,8%). Aumenta, anche – evidenzia la bozza settimanale -, la percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (36,1% vs 33,7% la settimana precedente).

In aumento il numero di Regioni/PPAA dove sono state riportate allerte di resilienza in relazione a vari parametri (9 contro 7 della settimana precedente). Due Regioni – Lombardia e Piemonte – riportano molteplici allerte di resilienza.  

Intanto il presidente della Regione Molise, Donato Toma, ha chiesto ieri sera al ministro della Salute, Roberto Speranza, l’istituzione della ‘Zona rossa‘. La conferma arriva dal governatore, interpellato dall’ANSA. Negli ultimi giorni i casi di contagio e ricoveri sono aumentati e attualmente in Molise sono 33 i Comuni, localizzati soprattutto nell’area orientale della regione, nella fascia rossa. La decisione è attesa nelle prossime ore.

Il territorio della provincia di Frosinone rischia la zona arancio per un aggravamento della situazione epidemiologica che potrebbe attestare l’ Rt sopra uno. Il provvedimento sarà preso nelle prossime ore dalla Regione Lazio che intanto si appresta a dichiarare il comune di Monte San Giovanni Campano zona rossa: qui si sono registrati 42 contagi nelle ultime 24 ore. In provincia di Frosinone esiste già una zona rossa nel comune di Torrice e si registrano la metà dei casi dei contagi e decessi delle province del Lazio.

Il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha firmato l’ordinanza preannunciata ieri che istituisce la cosiddetta zona ‘arancione scuro’ per tutti i comuni della Città Metropolitana di Bologna. A partire da domani, 27 febbraio, istituisce divieto di spostamento anche all’interno del proprio Comune, visite a amici e parenti compresi. Didattica a distanza al 100% da lunedì per scuole elementari, medie, superiori e università, in presenza solo asili nido e scuole materne. Stop alle attività ricreative e a quelle sportive. Nessuna limitazione ulteriore alle attività economiche che proseguono come previsto in zona arancione (scattata domenica 21 febbraio). Il provvedimento sarà operativo fino a domenica 14 marzo compresa.