L’agricoltura siciliana ha raggiunto nel 2015 un valore aggiunto di 2,67 miliardi, in crescita del 2,9% rispetto all’anno precedente, con una crescita anche sul fronte degli occupati del 8,8%, pari a 140mila unità. (elaborazioni UniCredit su dati Prometeia). Allargando il discorso all’intera filiera agroalimentare, si registra nel 2015 una crescita dei flussi delle esportazioni regionali pari al 7% (oltre un miliardo di euro). A fronte di queste evidenze e tenuto conto delle prospettive di crescita del settore nel medio-lungo termine (aumento della domanda mondiale di cibo, dovuto a crescita demografica – popolazione mondiale sopra gli 8 miliardi entro il 2024 – e maggior reddito disponibile a livello globale; elevato potenziale di export da valorizzare, +7miliardi di euro nei prossimi 3 anni secondo Sace), oggi UniCredit e il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Mipaaf) hanno illustrato un programma finalizzato a sostenere gli investimenti e favorire l’accesso al credito delle imprese operanti nel settore agroalimentare italiano. Per la Sicilia la Banca si pone l’obiettivo di erogare 350 milioni di euro in tre anni. E’ il “Progetto UniCredit Mipaaf. Coltivare il futuro”, che è stato descritto nei suoi contenuti da Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Federico Ghizzoni, Amministratore Delegato di UniCredit, e Gabriele Piccini, Country Chairman Italy dell’Istituto. L’evento, tenutosi a Milano, è stato seguito in streaming in 40 città italiane, di cui 2 in Sicilia (a Catania e Palermo), coinvolgendo complessivamente oltre 1200 imprenditori in tutto il Paese.
“La crescita registrata nel 2015, anno di Expo, ci dimostra come il Made in Italy agroalimentare sia sempre più protagonista – ha dichiarato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina – e in grado di offrire importanti opportunità, anche in termini di occupazione. Ma possiamo e vogliamo crescere ancora, soprattutto per quanto riguarda l’export. Con il progetto realizzato insieme a Unicredit facciamo un passaggio decisivo in questa direzione, migliorando il rapporto tra banche e imprese agroalimentari. C’è un’importante destinazione di risorse pari a 6 miliardi di euro, ma soprattutto torna ad esserci un credito specializzato per l’agricoltura e l’agroalimentare. Grazie a un approccio mirato e in grado di cogliere la specificità delle aziende del settore, facilitiamo non solo l’accesso al credito ma supportiamo le piccole e medie imprese su alcuni fronti chiave come formazione e promozione”.
«L’agroalimentare – ha dichiarato Federico Ghizzoni, Amministratore Delegato di UniCredit – è un settore strategico per il nostro Paese, che deve rappresentare sempre di più la nostra eccellenza all’estero. La crescita del settore nell’ultimo decennio è stata affidata alle esportazioni, aumentate ad un tasso medio annuo del 6%. A fine 2015 le esportazioni agroalimentari valevano oltre 36 miliardi di euro, con un incremento del 7,4% rispetto all’anno precedente. L’Italia è anche leader mondiale per numero di prodotti certificati. Al 31 gennaio 2015, si contavano 278 prodotti su un totale di 1.311 (21,1% del totale), per un valore della produzione intorno a 6,5 miliardi e un valore al consumo più che doppio. Nonostante la qualità dei nostri prodotti e il crescente interesse per il made in Italy, l’Italia esporta meno dei principali paesi competitor. Il confronto internazionale indica che rimane un potenziale di export da valorizzare ancora molto elevato, come segnala lo stesso fenomeno dell’Italian sounding, stimato intorno a 60 miliardi di euro».
«La filiera agroalimentare italiana – ha dichiarato Gabriele Piccini, Country Chairman Italy di UniCredit – è composta da un tessuto di piccole e medie imprese e può ancora fare molto sul fronte dell’organzzazione e dell’aggregazione. Il nostro progetto prevede un supporto a 360 gradi, dalla esportazione dei prodotti alla loro certificazione, dal sostegno finanziario alla consulenza tecnologica. Tutti questi motivi ci hanno indotto a intervenire in maniera organica a sostegno del settore agroalimentare. Innanzitutto abbiamo stanziato un apposito plafond di 6 miliardi di euro per il triennio 2016-2018 e parallelamente metteremo in campo per gli imprenditori del settore un programma di interventi formativi e di soluzioni tecnologiche innovative».
«L’agroalimentare – ha affermato Sebastiano Musso, Regional Manager Sicilia di UniCredit – è uno dei settori di eccellenza in Sicilia e sono circa 140mila i lavoratori del settore. Le imprese siciliane dell’agroalimentare hanno inoltre mostrato una certa vitalità, sfruttando la leva dell’internazionalizzazione per rilanciare la propria competitività, come dimostrato dal dato sulle esportazioni che nell’ultimo anno sono state pari a poco più di un miliardo ed in crescita del 7%. Tuttavia sono ancora sottodimensionate e ciò costituisce un limite da superare. L’obiettivo che con questo progetto ci poniamo è quello di fornire tutti gli strumenti necessari perché gli imprenditori locali del settore possano cogliere appieno le opportunità che i mercati, nazionali e internazionali, offriranno«
Il “Progetto UniCredit Mipaaf. Coltivare il futuro” si fonda essenzialmente su alcuni pilastri:
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Il primo pilastro poggia sulla erogazione di nuova finanza per sostenere progetti e investimenti delle imprese del settore e agroalimentare italiano. UniCredit ha deciso di destinare a questo settore, in Sicilia, 350 milioni di euro nel triennio 2016-2018 per rispondere alle specifiche esigenze degli imprenditori. Inoltre, UniCredit lancerà a maggio il nuovo Agribond, una tranched cover dedicata alle imprese della filiera agricola, che, basandosi sulla garanzia pubblica fornita da ISMEA e sfruttandone l’effetto moltiplicatore, consentirà l’attivazione di nuove erogazioni inizialmente per 300 milioni di euro, replicabili nel tempo.
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Il secondo pilastro riguarda invece la formazione e lo sviluppo delle conoscenze. Nasce infatti una Agri-Business School che poggia su tre macro aree tematiche: competenze di base, ovvero un percorso formativo per acquisire le principali conoscenze finanziarie; Export Management, che comprende sessioni formative dedicate a tematiche di internazionalizzazione; e Innovazione, che propone sessioni formative su tematiche di particolare attualità come la filiera corta, la tracciabilità e l’agricoltura di precisione.
Molto importante è inoltre il concetto di “Smart Agriculture”. Per questo nasce oggi “Value for Food”, l’iniziativa congiunta di UniCredit, Cisco Systems Italy (azienda leader nelle tecnologie del digitale) e Penelope Spa (azienda leader in tecnologia e know-how per il digitale nell’Agri-Food) rivolta a finanziare e realizzare programmi di evoluzione tecnologica delle Aziende Agroalimentari, che sappiano coniugare le esigenze di comunicazione e marketing territoriale, di efficientamento e automazione dei processi di filiera, di dematerializzazione e di digitalizzazione degli asset informatici. L’iniziativa mira a predisporre un’offerta di servizi alle Aziende Agricole – dalla formazione alle piattaforme digitali – sostenuta da un programma di finanziamento. Value For Food è lo strumento che consente la valorizzazione del proprio marchio e dell’immagine del Made In Italy (branding), la difesa dalla contraffazione diffusa dei prodotto (anticontraffazione), l’efficientamento dei processi produttivi garantendo la sinergia con i fornitori e i distributori (tracciabilità) e il vantaggio competitivo a livello internazionale.
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