Cresce la disoccupazione in Sicilia, meno dipendenti e ore di lavoro, lo certifica l’Inps nel suo Bilancio Sociale presentato ieri. Il numero di lavoratori dipendenti assicurati presso l’Inps alla fine di dicembre del 2014 ammonta a 784.843 unità, a fronte di 797.283 nel 2013, con un calo di iscritti pari a 12.440 che, «sebbene rilevante», risulta, comunque, «inferiore al decremento registrato negli anni precedenti».
Il maggior numero di lavoratori, aziende e giornate, così come gli imponibili più consistenti si concentrano nelle tre province più grandi: Palermo, Catania e Messina. Gli imponibili totali sono stati di 11.576.477.762 euro, per 128.712 aziende e 161.420.521 giornate lavorate. Questi, gli stessi dati riferiti all’anno precedente, con un totale imponibile attestatosi su 11.814.090.967 euro, oltre 164.000 giornate e 131.355 aziende, con l’impiego di 797 mila lavoratori. A confronto con i dati riferiti all’ultimo biennio 2013-2014, la provincia di Palermo è quella che fa registrare il calo più evidente, sia in termini di lavoratori (- 6.917), che di aziende (-371), così come di giornate (-1.473.884) e di imponibile (-112.371.995). Ragusa ed Enna sono le due sole province in cui si registra un incremento dei lavoratori (Ragusa +994, Enna +9). Solo Enna presenta un miglioramento dei numeri riguardanti giornate ed imponibile.
Segnali positivi vengono, invece, dal comparto del turismo “con il boom nel 2014 dei voucher per il settore”, sottolinea Maria Sciarrino, direttore dell’Inps in Sicilia – rispetto al 2013 ma anche l’attivita’ di contrasto al lavoro nero e per circa 89 milioni di euro di posizioni non regolari scoperte “grazie ad una mirata attivita’ di intelligence”, spiega il direttore della sede regionale dell’Inps. Nel bilancio sociale vengono analizzate alcune delle attivita’ svolte dall’Istituto e si evidenziano anche alcune criticita’ nell’operativita’. Ad iniziare dal personale. “L’istituto in Sicilia ha raggiunto gli obiettivi prefissati ad inizio di anno grazie allo sforzo del personale che lo vedono in continuo decremento a seguito dei naturali pensionamenti a cui non fa riscontro un reintegro di unita’. Sarebbe auspicabile – si legge nella relazione al bilancio sociale – una deroga al blocco delle assunzioni per consentire all’istituto di potere porre in essere concorsi ordinari per l’assunzione di personale giovane da formare nelle specifiche attivita’”.
Da qui emergono alcune criticita’ nell’operato dell’Inps in Sicilia tra le quali lo smaltimento delle pratiche di invalidita’ civile. “E’ emerso un disagio dell’utenza dovuto ai lunghissimi ed a volte estenuanti tempi di attesa dell’evasione delle pratiche”. Alcune realta’ “come quella di Enna – continua il rapporto – sono riuscite a raggiungere livelli quasi ottimali di evasione dell’arretrato, ma situazioni come quelle di Messina risultano essere incomprensibili ad una visione corretta e regolare delle normali attivita’. E se nelle province piu’ piccole si stanno facendo sensibili passi avanti, aPalermo e Catania si scontrano ancora con una arretrato di notevoli proporzioni”.
Un capitolo a parte nel bilancio sociale merita poi, si legge sempre nel rapporto, “il contenzioso civile che grava come un macigno sulle casse, sull’attivita’ amministrativa nonche’ sull’immagine dell’istituto. Sarebbe auspicabile in primissima battuta il ricorso ad una azione di precontenzioso devoluta nell’ambito dei comitati Inps territoriali e che potrebbe portare a soluzioni piu’ rapide in fase amministrativa senza arrivare all’onere del contenzioso civile”.
“Quello che deve essere rilanciato dal governo nazionale e regionale – conclude la relazione al bilancio – è un piano di contrasto, finalizzato ad un rafforzamento quantitativo e qualitativo delle ispezioni sul lavoro incentivando la vigilanza coordinata tra Agenzia delle Entrate, ispettorato del lavoro, Inps e Inail che determina le condizioni migliori per svolgere una attivita’ sinergica e di piena intesa, tali da determinare risultati concreti e positivi”.